Meloni, il dolce equilibrio targato Hm.Clause

Con Django e Naxis, la ditta sementiera rafforza la sua mission

Meloni, il dolce equilibrio targato Hm.Clause
Django F1, la varietà di melone retato italiano lanciata tre anni fa da Hm.Clause, continua a catturare l’interesse di produttori e distributori. Lo dimostra il costante incremento delle superfici investite che, dai 50 ettari del 2015, sono passate a 500 nel 2017, per arrivare quest’anno a un migliaio di ettari. Perlopiù nel Nord Italia ma, in misura minore, anche al Sud, in particolare in Sicilia dove si raccoglie con ottimi risultati a partire da maggio.

“La pianta molto forte e stabile garantisce ottima qualità e retatura dei frutti - spiega Sergio Guardigli, responsabile commerciale Nord Italia di Hm.Clause – Un’ottima premessa per avere meloni buoni. La robustezza, poi, aiuta anche in caso di problematiche stagionali, come i ritorni di freddo o le piogge violente. Eventi sempre più frequenti, visti i cambiamenti climatici in atto”.

“Il calibro dei frutti è compreso tra 1,2 e 1,8 chili – continua il tecnico della Clause - La buccia presenta una retatura fitta, ma non troppo spessa, che non si danneggia durante la lavorazione e che non copre i solchi delle fette. Passando all’interno, lo spessore della buccia è contenuto, così come la cavità placentare ha dimensioni ridotte. La polpa, poi, ha colore e consistenza ottimi, con contenuto zuccherino soddisfacente (i gradi Brix sono sempre superiori a 14, ndr). Il gusto è tipico del melone retato italiano, con il plus di un aroma eccellente”.

Insomma, un equilibrio che soddisfa il palato. E il consumatore sembra proprio apprezzare la varietà che si contraddistingue anche per essere a lenta maturazione post-raccolta. Che conserva pertanto le sue caratteristiche gustative per molto tempo dopo lo stacco dalla pianta.



Insieme a Django F1, Hm.Clause dall'anno scorso propone con altrettanta soddisfazione Naxis F1, varietà long-shelf-life per produzioni, di pieno campo o in coltura protetta, tardive: dal 10 luglio a tutto agosto quando le temperature elevate costringono a ripetuti passaggi in campagna.
Anche in questo caso, le vendite sono in crescita. “Dopo i buoni risultati dell’esordio – dice Guardigli – quest’anno pensiamo di bissare le superfici e di arrivare a coprire circa 800 ettari”.
 
Due le peculiarità dietro questo successo. “Intanto i frutti mantengono stabile e omogenea la qualità sulla pianta anche nei periodi più caldi, il che facilita il lavoro del produttore - conclude - Poi, in post raccolta, i frutti migliorano sia il profumo, sia il gusto e la struttura”. In definitiva, un melone dall’aspetto sempre fresco.

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