Sole di Sardegna punta sul carciofo bio

Lanciata una linea di ortaggi «organic». Investimenti nell'asparago

Sole di Sardegna punta sul carciofo bio
Una realtà in crescita che offre 10 milioni di capolini l'anno. E ora, Sole di Sardegna, si orienta con convinzione verso il biologico: il carciofo come prodotto principale e poi una vasta gamma di orticole: così l'azienda di Serramanna (Cagliari) punta a conquistare l'attenzione della Grande distribuzione organizzata.

"La virata verso il biologico è per noi una scelta strategica - spiega a Italiafruit News Antonio Boassa, che con il fratello Tito conduce l'azienda sarda - Inizieremo fornendo Auchan, ma ci piacerebbe espanderci anche alle altre catene che già serviamo col convenzionale. Il bio sarà fondamentale per la nostra crescita: oltre ai carciofi, ne abbiamo 500 ettari in produzione, 60 dei quali a biologico, coltiviamo cavoli, broccoli, pomodori, zucchine, cavolfiori e patate. Per ora partiamo con il nostro brand, ma nei piani c'è diventare partner delle catene per i prodotti con il marchio del distributore".



Sole di Sardegna ripone molte speranze nel bio. "Le orticole, carciofi compresi, a gennaio hanno vissuto un calo dei prezzi - prosegue l'imprenditore - il caldo ha aumentato tanto la produzione e in quel periodo la richiesta è già bassa di suo. Con il carciofo bio contiamo di ottenere quotazioni maggiori. Ne abbiamo trapiantato 14 ettari e, dal 20 di febbraio circa, avremo le prime forniture per la Gdo: le aspettative sono alte e con questo prodotto di qualità vorremmo puntare all'estero, soprattutto in Germania con il Tema e lo Spinoso".



L'azienda ha lanciato una nuova vaschetta per il carciofo confezionato. "Abbiamo puntato molto sull'immagine - spiega Boassa - per comunicare la qualità del nostro prodotto. Anche la nostra torta di carciofi da 14 pezzi sta andando molto bene, è una proposta originale, che piace".



Sole di Sardegna ha avviato dall'ottobre scorso una collaborazione con l'azienda agricola Fatarella, in Toscana, grazie alla quale in autunno ha commercializzato le castagne. Ma la partnership è stata stretta anche per poter allungare la stagione del carciofo e, soprattutto, dell'asparago, prodotto su cui l'impresa sarda scommette per il futuro. "Abbiamo 15 ettari dedicati e un accordo con una importante catena della Gdo - sottolinea Boassa - nei prossimi due anni vorremmo arrivare a 25 ettari. La nostra stagione parte i primi di febbraio e arriva a metà maggio, con il nostro partner toscano arriviamo fino a luglio".



Infine, per la prima volta, Sole di Sardegna si affaccia anche al comparto del pomodoro trasformato: l'azienda ha infatti dedicato 150 ettari alla produzione di pomodoro da industria grazie a un accordo con la Casar.

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