«Carciofi, le primizie non bastano»

Fragasso (Royal Fruit) commenta il mercato dell'ortaggio pugliese

«Carciofi, le primizie non bastano»
“Da gennaio il mercato dei carciofi è quasi fermo, non c’è consumo. Noi ci salviamo grazie alle primizie che, anche quest’anno, da ottobre a dicembre hanno garantito prezzi soddisfacenti, sostenuti soprattutto dalla carenza di prodotto”. E' questo il commento sulla stagione di Mauro Fragasso, amministratore unico della Royal Fruit di San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani), azienda che produce e commercializza carciofi, pesche, nettarine e uva da tavola.

“Con i carciofi - spiega Fragasso - siamo i primi a partire e gli ultimi a finire. Infatti, mentre in Sicilia si fa un’unica ceppata da fine novembre a metà aprile, in Puglia anticipiamo i campi già a fine giugno (invece che a fine luglio/agosto, ndr) per una prima produzione a ottobre e, poi, una seconda da metà aprile a fine maggio. Un anticipo che cerchiamo volutamente per evitare i possibili rischi di gelate”.



La Royal Fruit lavora e commercializza i capolini di carciofo violetto (Francesino) ottenuti su circa 70 ettari di superficie in Puglia e Basilicata, coltivati da aziende di proprietà o conferenti.

“Quest’anno l’offerta era scarsa sia per il caldo eccessivo che per la carenza di acqua – prosegue l’imprenditore – ma finora il clima mite ha penalizzato anche i consumi, in Italia e all’estero. Vedremo cosa succederà con l’abbassamento delle temperature previsto per le prossime settimane”.



L’azienda pugliese destina le primizie - sfuse o in padella 30x50 da 20 capolini con foglia - principalmente al mercato italiano, Grande distribuzione organizzata e ingrosso; al momento, invece, i bouquet da 4 o 5 pezzi vanno alla Gdo nazionale e francese. Il prodotto di seconda categoria, poi, è diretto all’industria, perlopiù per la lavorazione di sottoli.

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