Kiwi, non solo Grecia: la concorrenza è anche turca

Al Mercato di Treviso frutti di grossa pezzatura in vendita a due euro il chilo

Kiwi, non solo Grecia: la concorrenza è anche turca
Fino ad ora è stata una annata decisamente particolare per il kiwi, influenzata da una penuria di prodotto che ha interessato anche i frutti di controstagione neozelandesi. Il tutto si è tramutato in un deciso aumento delle quotazioni e campagne commerciali che si sono concluse anticipatamente, come nel caso della tipologia a polpa gialla. Fin qui tutto bene, non fosse per il fatto che c'è stata (e c'è tuttora) una predominanza di piccoli calibri ed una concorrenza sempre più agguerrita da parte dei greci. Inoltre in alcune piazze si sta affacciando il prodotto proveniente dalla Turchia, come abbiamo potuto constatare durante una visita presso il mercato ortofrutticolo di Treviso.

Come potete vedere dalla foto, si tratta di prodotto di grossa pezzatura imballato in padelle doppio strato, lavorato discretamente e con un prezzo alla vendita niente male, in quanto si poneva in una forbice fra 1,80 e 2 euro il chilo. Guardando e toccando i frutti, la qualità appariva "idonea".



Questo è un primo indizio che ci fa capire come nei prossimi anni la concorrenza sarà sempre più feroce non solo dalla Grecia ma pure dalla Turchia. D'altro canto, i dati produttivi elaborati dalla Fao parlano chiaro: la Grecia è passata da 133.575 tonnellate nel 2014 a 182.059 tonnellate nel 2016, e la Turchia da 31.795 del 2014 a 43mila tonnellate nel 2016. In entrambi i casi gli incrementi sono pari al 35% nell'arco di tre anni e c'è da scommettere che dopo una annata remunerativa come quella attuale, incrementeranno ulteriormente le superfici, come probabilmente accadrà nel Belpaese.

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