Macfrut, una sfida di tutti

Think Fresh fa la sua parte e quest'anno si trasferisce a Rimini

Macfrut, una sfida di tutti
L’edizione 2018 di Macfrut sarà decisiva tanto per la fiera in sé, quanto per il sistema ortofrutticolo nazionale. Per chi si occupa di marketing e comunicazione la frase può sembrare scontata, ma vorrei chiarirne la portata anche a coloro che con le strategie di marketing hanno meno confidenza e rappresentano, invece, con il proprio lavoro giornaliero tasselli non meno importanti del nostro settore.

Il primo elemento da considerare dell'evento riminese di quest’anno sarà, infatti, la rappresentatività dell’intera filiera. Vinta sul campo la battaglia per la supremazia all’interno dei confini nazionali, ora a Macfrut serve il riconoscimento da parte dell’intero sistema ortofrutticolo.
I segnali sono incoraggianti ed è auspicabile che, questa volta, la filiera dimostri una compattezza che non le è usuale, superando le logiche di bottega in nome dell'interesse comune. Le ragioni sono strategiche e hanno a che fare non solo con il futuro della fiera, ma dell’ortofrutta italiana nel suo complesso.

La Germania, primo mercato europeo di consumo, sta sempre più consolidando la fiera di settore per il commercio e Fruit Logistica (i primi giorni di febbraio a Berlino, ndr) rappresenta oggi il riferimento planetario per chi compra e vende ortofrutta.
Il primo paese esportatore, la Spagna, sta invece sviluppando con soddisfazione un proprio evento che ha come baricentro le imprese di trading spagnole e riesce a coinvolgere su questo nucleo forte tutta l’area mediterranea, fino al centro-sud America. Gli spagnoli potevano accontentarsi di concludere affari a Berlino, magari potenziando la loro presenza, ma hanno preferito puntare anche su un proprio evento che, per certi versi, in ottobre diventa complementare a Fruit Logistica, perché la calendarizzazione proposta invita alla programmazione delle grandi campagne invernali, già concluse a febbraio.

L’Italia si contende con la Spagna la palma di primo paese produttore europeo di frutta e verdura in quantità, ma come gamma non c'è storia, tanto che è leader anche nelle denominazioni d’origine protetta e nelle specialità. Oltre al prodotto, il nostro paese primeggia nelle tecnologie per il settore, sia nel pre- che nel post-raccolta. Con questi primati può accontentarsi di essere il primo paese per espositori e visitatori a Berlino e una forza di rilievo a Madrid?
Dipende da cosa vuole essere. Se si accontenta di seguire il mercato, e questo si sviluppa in una direzione compatibile con le nostre peculiarità, forse può bastare ma se, invece, vuole provare a indirizzarlo (specie nella costruzione del valore lungo la filiera) allora certamente non è sufficiente, serve un apporto più proattivo.

Per fortuna Berlino e Madrid hanno lasciato poco presidiate le aree dell’innovazione tecnologica e della connessa segmentazione dell’offerta, aree che saranno però decisive per lo sviluppo del mercato a livello internazionale. Ambiti che proprio Macfrut sta provando a cogliere, proponendo una fiera di filiera inedita per dimensioni e contenuti. E’ una grande occasione per mostrare le distintività di tutta la nostra offerta facendo sinergia tra prodotto e tecnologie.

Come Italiafruit News abbiamo voluto portare il nostro contributo a questo processo proprio nell’area delle sinergie, anticipando il nostro evento Think Fresh (clicca qui per maggiori informazioni) dal consueto mese di giugno a maggio, precisamente il pomeriggio prima dell’inaugurazione di Macfrut. E, invece che al Palazzo dei congressi di Firenze, saremo al Grand Hotel di Rimini.

Si tratta di un'edizione speciale, incentrata sul tema del valore dell’ortofrutta, indagato con la ricerca più approfondita di sempre dal nostro Monitor Ortofrutta, che si sposa perfettamente con i presupposti strategici di Macfrut. L'iniziativa sta ottenendo grande interesse da parte delle imprese della filiera, tanto che già una quarantina di manager della distribuzione hanno garantito la loro presenza, a testimonianza della centralità del tema anche per chi dialoga giornalmente con il consumatore finale.

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