Maltempo, Coldiretti: al Centro-Nord saltano le semine

Maltempo, Coldiretti: al Centro-Nord saltano le semine
L'inverno 2018 si è classificato a livello planetario al quinto posto tra i più caldi di sempre con una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 0,73 gradi la media del ventesimo secolo. E' quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati del Noaa – National Oceanic and Atmospheric Administration, che rileva le temperature dal 1880.

In Italia tra pioggia, gelo e neve è caduta in questo inverno il 16% di acqua in più rispetto alla media storica con un decisa inversione di tendenza rispetto al deficit idrico fatto registrare nelle stagioni precedenti, mentre le temperature - sottolinea la Coldiretti - sono risultate superiori di 0,29 gradi la media secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. Ad abbassare i valori è stato l'andamento del mese di febbraio con l'arrivo della tempesta siberiano Burian che ha fatto scendere il termometro per più giorni molti gradi sotto lo zero.

Come risultato - rileva la Coldiretti - nelle campagne è andato distrutto almeno il 20% del raccolto di ortaggi come lattughe, patate, carciofi, cavoli, verze, cicorie e broccoli. Colpiti anche i vivai di piante e fiori, mentre sono andate perdute in molti casi gemme e fiori di piante da frutto. Il gelo invernale ha anche spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie almeno 25 milioni di piante di ulivo dalla Puglia all'Abruzzo sino al Lazio, dove le perdite in alcuni casi raggiungono il 60% della produzione e la situazione è particolarmente drammatica nella Sabina, con la richiesta del proclamazione dello stato di calamità naturale.

L'inverno 2018 - sottolinea la Coldiretti - lascia dunque nelle campagne almeno 300 milioni di euro di danni a carico di decine di migliaia di aziende lungo tutta la Penisola, ma le preoccupazioni non sono finite. Al Centro-Nord - continua la Coldiretti - la pioggia non stop della coda dell'inverno ha fatto saltare le semine dal granoturco alle barbabietole fino lenticchie e a rischio ci sono anche i meloni e gli ortaggi appena piantati. I terreni inzuppati di acqua stanno facendo morire le piantine per asfissia radicale e in molti casi sarà necessario ricorrere a nuove semine. A preoccupare - sostiene la Coldiretti - sono anche le conseguenze dell'abbassamento delle temperature sulla fioritura di mandorli, susini, peschi e albicocchi per la perdita dei prossimi raccolti che rischia di far salire ulteriormente la conta dei danni.

Nei principali invasi del Sud Italia, infine, ci sono appena 1.500 milioni di metri cubi di acqua, più di un terzo in meno rispetto allo scorso anno e non è quindi ancora scongiurato il rischio siccità. E' quanto emerge da un monitoraggio Coldiretti su dati Anbi.

Fonte: Coldiretti