Pachino, incendio doloso nell'azienda Fortunato

Pachino, incendio doloso nell'azienda Fortunato
Nella notte tra mercoledì e ieri, verso le 3.30, nell'azienda Fortunato di Pachino (Siracusa) è scoppiato un incendio che ha distrutto parzialmente il magazzino per la lavorazione degli ortaggi dell'impresa siciliana.

"Il Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino Igp desidera esprimere tutta la propria solidarietà e vicinanza all’ex presidente del Consorzio Sebastiano Fortunato e al fratello Joseph, attuale componente del Direttivo, i quali hanno subito degli ingenti danni al loro magazzino aziendale - scrive in una nota il Consorzio - a seguito di un devastante incendio di probabile natura dolosa".

Solo l'intervento dei Vigili del fuoco ha permesso di sedare l'incendio. "Oltre ad auspicare una rapida risoluzione delle indagini in corso, che ci auguriamo possano stabilire con certezza le dinamiche dell’accaduto, il nostro augurio più grande, a partire dal presidente Salvatore Lentinello fino ad arrivare ad ogni membro del Consorzio, è che l’azienda dei fratelli Fortunato, punta di diamante del settore e nostra socia storica, possa riprendere quanto prima la propria attività con ritrovata forza e rinnovato ottimismo", conclude il Consorzio.

"Un altro vile attentato è stato commesso questa notte a Pachino. Quella degli attentati e del malaffare a Pachino è diventata una vera e propria piaga sociale -  scrive su Facebook il deputato all'Ars Pippo Gennuso - Innanzitutto va la mia più piena solidarietà ai fratelli Sebastiano e Joseph Fortunato, vittime di questo avvertimento con il fuoco. Alle istituzioni dico che bisogna mettere a ferro e fuoco il territorio di Pachino contro il rialzare della testa da parte della criminalità organizzata, con azioni delittuose che ricordano i nefasti Anni '90. Alla luce dell'attentato di questa notte, invito i cittadini di Pachino, la società civile, i sindacati, le persone perbene a mobilitarsi per organizzare insieme una manifestazione antimafia".

Roberto Bruno, sindaco di Pachino, dichiara ai giornali locali: "Si tratta non solo di un vile atto intimidatorio contro gli imprenditori colpiti, ma anche di una minaccia contro tutto il comparto agricolo e contro la nostra laboriosa e onesta comunità. Non consentiremo a nessuno - assicura il primo cittadino - di destabilizzare il quieto vivere civile della nostra città".