La Cina annuncia dazi sulla frutta statunitense

La risposta di Pechino a Trump colpisce la prima voce dell'export Usa verso il Paese asiatico

La Cina annuncia dazi sulla frutta statunitense
La Cina risponde alle tariffe previste dal presidente Donald Trump per l'acciaio e l'alluminio importati dal gigante asiatico annunciando una proposta di dazio all'importazione su 128 prodotti americani, per un totale di 3 miliardi di dollari nel caso non maturi un accordo con Washington.

Tra i prodotti statunitensi nel mirino ci sono carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo. I beni sarebbero divisi in due gruppi, uno con dazi del 15% (la stessa percentuale fissata dagli Usa sull'import di alluminio) e un altro con aliquota al 25% (come nel caso delle misure Usa per l'acciaio).

In caso di inasprimento dei rapporti, il settore agricolo - la prima voce dell'export statunitense verso la Cina - potrebbe essere il più penalizzato. Per quanto riguarda la frutta in particolare, si parla di: agrumi, uva da tavola, meloni, banane, ananas, papaia, avocado e altra frutta esotica, mele, pere, drupacee, piccoli frutti, kiwi, cachi, melagrane, noci di cocco e altri tipi di noci (brasile, anacardi, ecc.).
La Cina, ha scritto Luisa Cheshire su Fruitnet, è il più grande importatore di ciliegie dello stato americano di Washington, con 3 milioni di cartoni nel 2017, e anche il primo dei cinque mercati di destinazione per le mele dello stato.

Intanto, dopo l'esenzione temporanea all'Ue sui dazi Usa fino al 1 maggio, la commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmstroem, avverte: “L'Ue non è fonte di problemi nei settori di acciaio e alluminio, quindi gli Usa devono affrontare tali questioni insieme all’Ue ma queste discussioni tra alleati e partner non devono essere soggette a scadenze artificiali. Ora aspettiamo di proseguire un dialogo con gli Usa sulle questioni commerciali di preoccupazione comune, come la sovraccapacità produttiva nell'acciaio”.