Asparago Dop di Bassano, la stagione entra nel vivo

In ritardo di due settimane. Elevati i primi prezzi, prolifera la concorrenza sleale

Asparago Dop di Bassano, la stagione entra nel vivo
Sessanta aziende, 800 quintali di prodotto: sono i numeri dell’asparago Dop di Bassano, che vede entrare nel vivo in questi giorni la stagione, in ritardo di un paio di settimane rispetto alla media. Il clima avverso ha rallentato lo sviluppo e i volumi in commercio sono ancora esigui, ma i protagonisti della filiera contano di rifarsi nei prossimi tre mesi. Sostenuti i primi prezzi: alla vigilia di Pasqua l’ortaggio veleggiava tra i 13 e i 14 euro il chilo. La qualità promette bene. Tra i problemi, peraltro ricorrenti per chi punta sulle denominazioni d’origine, la concorrenza sleale: “Vendono come bassanesi asparagi coltivati altrove”, la denuncia di Paolo Brotto, il presidente del Consorzio, al Corriere del Veneto. “Qualcuno arriva anche a copiare il nostro marchio, a richiamarne i simboli, o ad usarlo in maniera impropria, ingannando il consumatore. Abbiamo già segnalato il problema al servizio Antifrode che ha avviato dei controlli”.



Con l’apertura ufficiale della stagione prende il via la rassegna “Asparagi & Vespaiolo” organizzata dai ristoratori bassanesi di Confcommercio e giunta ormai alla trentottesima edizione: presentata in conferenza stampa mercoledì scorso (nella foto in alto), si concretizza in otto serate di gala in altrettanti ristoranti del Bassanese e 13 locali che propongono il “menù degustazione”. Il gruppo ristoratori tra l’altro è impegnato a promuovere l’asparago Dop anche all’estero: andrà a Colonia, al campionato europeo dell’asparago. In calendario anche una nuova edizione del concorso culinario tra scuole alberghiere venete con l’obiettivo di creare ricette inedite. Giovedì scorso, intanto, l’asparago bassanese è stato uno degli ingredienti protagonisti  della trasmissione “La prova del cuoco” di RaiUno.