«Finocchi, ritorna l'elevata qualità»

Il punto di Caligari & Babbi dopo il gelo. E presto il nuovo centro di lavorazione

«Finocchi, ritorna l'elevata qualità»
Una campagna in salita, finora. Ecco come Marco Babbi, responsabile commerciale della Caligari & Babbi, sintetizza l’attuale stagione del finocchio, ortaggio nel quale l’azienda di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena) è specializzata. “A novembre-dicembre e fino a metà gennaio il prodotto era molto bello, ma pagato pochissimo. Poi, il mercato è migliorato, soprattutto per la minore offerta, ma avevamo molto scarto a causa dei danni da freddo. Insomma, siamo sempre stati in sofferenza”.

L’azienda romagnola sta lavorando finocchi della Basilicata, regione dalla quale in questo periodo riceve l’80% dei volumi (il rimanente 20% arriva dalla Calabria). “Par rispettare i nostri target qualitativi, abbiamo dovuto scartare, ripulire, calibrare meglio, perfezionare il prodotto – racconta Babbi – Lo abbiamo fatto per non abbandonare i nostri produttori, che lavorano con noi da 15 anni e sono amici, oltre che soci”.



La situazione, comunque, da Pasqua è migliorata. “In questi giorni siamo partiti con le nuove varietà più resistenti alle basse temperature che, quindi, sono state colpite meno dal gelo. Da metà aprile, e per un mese circa, l’approvvigionamento si sposterà nella zona di Termoli, in Molise, per poi risalire in Emilia Romagna. In questo modo siamo operativi 12 mesi l’anno”.

In tutto parliamo di sei-settemila tonnellate in partenza. “In inverno esportiamo il 60% di quanto lavoriamo, soprattutto in Nord Europa, mentre d’estate (quando i Paesi europei sono quasi tutti autosufficienti, ndr) l’export scende al 15%. Il resto va alla grande distribuzione nazionale”.

L’azienda romagnola, che commercializza il prodotto con il brand “Finò, il finocchio italiano”, ha in programma l’ampliamento del centro di lavorazione, che migliorerà la produttività aziendale.

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