Logistica dei freschissimi, seminario a Bologna

Logistica dei freschissimi, seminario a Bologna
Con l’inizio della stagione mite la domanda di alimentari freschi e freschissimi cresce vistosamente. Il picco dei consumi di verdura, per esempio, in Italia si situa tra marzo e giugno, un “altopiano” con due picchi tra la fine di marzo e i primi di aprile e tra maggio e giugno. Con la crescita della domanda, esplode il traffico logistico, dai luoghi di produzione e trasformazione a quelli di distribuzione. Se si aggiunge il trend attivo da alcuni anni di crescita di prodotti freschi e freschissimi, la qualità del trasporto di questo tipo di alimentari è oggi finalmente sotto i riflettori perché come il cibo viaggia ha un impatto diretto sulla sua qualità in tavola. Più di un terzo dello scarto alimentare si genera durante il trasporto e a seconda dell’efficienza e lunghezza della catena logistica, l’ortofrutta perde da due a sette giorni di shelf life (e quindi freschezza).

L’Osservatorio interdisciplinare trasporto alimenti (Oita) ha in questi argomenti la sua ragion d’essere e ha almeno parte del merito dell’attenzione ad essi dedicati. L’Osservatorio è impegnato da sempre in un’intesa attività di approfondimento e sensibilizzazione, sia dei professionisti che del pubblico. Domani, 11 aprile, la presidente Clara Ricozzi terrà l’intervento di apertura al seminario di aggiornamento "Il trasporto nel settore alimentare: approfondimenti e criticità", organizzato da Check Fruit - Nsf Italy a Bologna presso il centro congressi dell’Hotel Millen dalle 9 alle 13 (www.nsf-italy.it www.checkfruit.it).

Il seminario ha l’obiettivo di aggiornare i partecipanti relativamente alla legislazione e alle tecnologie applicabili al settore di trasporti alimentari. La platea è composta da responsabili qualità e logistici di produttori ortofrutta, aziende trasformatrici IV gamma, aziende di surgelati e conserve.

All’Osservatorio è affidato l’intervento di apertura, dedicato alla normativa applicabile al settore trasporti alimentari. Nel settore le normative principali sono due: l’Atp, valida a livello internazionale, che stabilisce le caratteristiche che devono avere i veicoli per il trasporto degli alimenti e le temperature a cui questi devono essere mantenuti; i regolamenti derivanti dall’adozione del cosiddetto Pacchetto igiene dell’Unione europea, basati sulla metodologia Haccp. In Italia la gestione dei certificati Atp fa capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre quello dell’Haccp e relative certificazioni fa capo al ministero della Salute. Tra le due certificazioni non vi sono corrispondenze, e da questo derivano una serie di disfunzioni che verranno evidenziate nella presentazione, come anche la mancanza di un quadro unico per i controlli (si calcola che siano 14 gli enti che in teoria potrebbero avere voce in capitolo).

Il resto del programma vede affrontare i temi di tecnologia e innovazione, soprattutto in ambito sensoristica e tracciabilità (Ubaldo Montanari – Tenenga Group), la Food Defence secondo le norme Haccp nei trasporti (Franco Aquilano – Iseven Servizi) e infine alcuni protocolli di certificazione per alimenti confezionati (Maria Coladangelo – Nsf Italy). Gli interventi si focalizzano sui percorsi dall'azienda alimentare alle piattaforme distributive/punti vendita.

Fonte: Osservatorio interdisciplinare trasporto alimenti