Italmercati in prima linea contro la mafia

Italmercati in prima linea contro la mafia
Italmercati, nella persona del presidente Fabio Massimo Pallottini, ha partecipato nei giorni scorsi alla quarta edizione del corso co-organizzato dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura sul sistema agroalimentare e dalla Scuola Superiore di Magistratura presso Palazzo Rospigliosi.
Titolo del corso “Il diritto penale alimentare”. Ne hanno parlato, lungo le quattro sessioni articolate su tre giorni, docenti universitari ed avvocati specializzati. Apprezzati, tra gli altri, gli interventi del magistrato Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, del sostituto procuratore della Repubblica Aldo Natalini, del procuratore nazionale aggiunto della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Russo e del consigliere Paola Balducci, intervenuti alla Tavola rotonda su “La criminalità organizzata nei Mercati e nella Distribuzione alimentare”.

In questa sessione è stato chiamato ad offrire il suo contributo Fabio Massimo Pallottini che ha voluto portare la sua esperienza di direttore generale di Car e di presidente di Italmercati. “Sono lusingato di essere stato chiamato a raccontare a dei magistrati la mia esperienza vissuta sul campo, che spero potrà essere di supporto formativo – ha dichiarato in apertura Pallottini. Dopo aver spiegato l’odierna natura dei Centri agroalimentari e, di conseguenza, quella del network di imprese Italmercati, il discorso si è spostato sui numeri per dare contezza all’uditorio della delicatezza degli ambiti in cui la rete è chiamata ad operare.

“Italmercati somma fatturati societari che superano gli 80 milioni di euro con un giro di affari delle aziende interne che complessivamente si aggira ben oltre i sei miliardi. Questo fa ben comprendere l’appetibilità di queste grandi strutture per la criminalità organizzata, non solo sul panorama nazionale ma anche europeo. Gravi distorsioni del Mercato che generano molte dannose ricadute, con profili di rilevanza penale, in una prospettiva assai più ampia di quanto si possa immaginare”.

Pallottini si è voluto poi soffermare sulle attese che i Centri agroalimentari ripongono in questa rinnovata attenzione da parte della giurisprudenza. “Dalle pratiche sleali, alle intimidazioni più o meno esplicite fino alla veicolazione di una grande quantità di denaro liquido dimostrano che c’è bisogno di attenzione. Il fatto che la maggior parte di queste strutture siano società con partecipazione di maggioranza pubblica dovrebbe rasserenare. Siamo chiamati al rispetto di tutte le misure di contrasto utili al contenimento dei reati, dall’applicazione del Codice degli appalti sino all’applicazione dei modelli di controllo e gestione. Il nostro sforzo va però oltre quello che la norma impone. Il monitoraggio dei prezzi già dal momento della formazione, la veicolazione delle informazioni utili tra le governance e il ministero degli Interni attraverso le Prefetture locali, l’introduzione delle Casse di mercato, l’assidua collaborazione con le Forze dell’ordine. Tutto occorre ed occorrerebbe non solo a contrastare gli illeciti ma anche a creare una immagine di queste strutture più sana e più consona, diversa da quella di un immaginario collettivo che le identifica terre di nessuno. Ho voluto portare la dimensione dei nostri problemi per far comprendere che la direzione giusta è quella in cui muovono contesti come quello odierno. Essere qui oggi ad annunciare il sottoscrivendo Codice etico di filiera, che presto sarà adottato da tutti i Mercati della rete con l’obiettivo di promuovere la cultura e la pratica della legalità a difesa del patrimonio agroalimentare italiano, ne è la prova provata”.

Fonte: ufficio stampa Italmercati