Banditi i neonicotinoidi in campo aperto

Banditi i neonicotinoidi in campo aperto
E' arrivata venerdì scorso la decisione presa dagli Stati membri dell'Europa di bandire l'uso dei neonicotinoidi in campo aperto. Lo scorso marzo l'Efsa aveva ribadito la pericolosità di tre insetticidi clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Il risultato è stato che la Commissione europea ha richiesto la restrizione del loro uso in campo aperto, incontrando la resistenza di alcuni Stati membri. Il voto di venerdì, invece, ha approvato a maggioranza qualificata la proposta di divieto della Commissione.

"Da tempo il Parlamento europeo chiede agli Stati membri di fare squadra - ha commentato Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo (ComAgri) - per salvaguardare i nostri preziosi impollinatori che permettono la sopravvivenza del 75% della produzione alimentare in Europa, mentre negli ultimi anni le loro colonie sono diminuite fino al 50%".

"La decisione, che sarà operativa dalla fine dell'anno, rappresenta quindi uno scatto in avanti per rafforzare lo sviluppo del settore che  ha conosciuto un boom del 27% e che da ora può anche contare sulle misure introdotte dall'Omnibus, la mini-riforma della Pac, con l'inserimento nel novero delle aree considerate ad interesse ecologico dei terreni a riposo con piante mellifere".

Per Slow Food questo risultato è un'ottima notizia, anche se la lotta ai neonicotinoidi non finisce qui: la Commissione infatti sostiene l'idea che "il divieto completo dell'uso dei tre neonicotinoidi non è giustificato, in quanto non c'è alcun rischio per le api in tutti quei casi in cui le piante sono trattate esclusivamente all'interno delle serre e rimangono al loro interno durante tutto il ciclo vitale". Questo vuol dire quindi che i tre insetticidi si possono ancora utilizzare all'interno delle serre. Considerando i rischi comprovati di queste sostanze, Slow Food crede che dovrebbero essere vietate per tutte le coltivazioni e in qualsiasi condizione.
 
Secondo Carlo Petrini, presidente di Slow Food, "gli Stati membri dell'Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia. Si tratta di una vittoria importante non solo per le api, ma per l'intera società. Questo voto è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all'intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali. Siamo di fronte a un passo fondamentale verso un'agricoltura buona, pulita e giusta".

Fonte: Ufficio stampa Slow Food - Ufficio stampa Paolo De Castro