Biostimolanti in ortofrutta, focus sull'impiego

Biostimolanti in ortofrutta, focus sull'impiego
Si è svolto ieri presso la Sala Diotallevi 1 di Rimini Fiera, il convegno “Focus Biostimolanti”, organizzato da Image Line, durante il quale un ricco parterre di ospiti esperti ha fatto il punto sull’utilizzo di questi prodotti in agricoltura per scoprire davvero che cosa sono e come possono influire sulla fisiologia delle piante. Il convegno ha permesso di approfondire le nuove conoscenze tecnico-scientifiche acquisite e i vari aspetti legislativi che ne regolano il mercato, per contribuire alla definizione del ruolo e delle modalità d'impiego nel settore agricolo.
 
Ivano Valmori, Ceo di Image Line, ha fatto il punto sul perché oggi si parla così tanto di biostimolanti in agricoltura.“I biostimolanti agiscono sulla fisiologia vegetale attraverso diversi percorsi per migliorarne la vigoria, la produzione, la qualità e la conservabilità in post raccolta - ha dichiarato Ivano Valmori - Questa categoria di prodotti include diverse formulazioni di composti e sostanze, applicate alle piante o al suolo per regolare e esaltare i processi fisiologici delle colture, in modo da renderle più efficienti. E' importante però che gli operatori del settore siano continuamente aggiornati oltre che sugli as petti legislativi che regolano l’utilizzo di questi prodotti, anche sulle specificità dei prodotti stessi”.
 
Il tema, molto caldo nel settore, è stato poi approfondito da Giuseppe Natale, presidente Ebic, il quale ha illustrato la normativa Europea che regola il mercato, mentre Daniele Villa di Fisssa ha illustrato il ruolo dei centri di saggio per la caratterizzazione dei biostimolanti.
 
Il convegno, caratterizzato da due sessioni, nella prima parte è stato focalizzato sulla ricerca. Zeno Varanini, docente del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, ha spiegato l’utilizzo dei biostimolanti tra realtà tecnica e acquisizioni scientifiche. Giuseppe Colla, professore in Orticoltura e Floricoltura del dipartimento Dafne dell’Università di Tuscia, ha illustrato come agiscono i biostimolanti in orticoltura, mentre Giancarlo Roccuzzo, ricercatore del Crea, si è concentrato sui biostimolanti in frutticoltura. Questi prodotti sono sempre più utilizzati nella produzione agricola a livello mondiale e possono contribuire in maniera efficace a vincere la sfida posta dall’aumento della richiesta di cibo da parte della popolazione mondiale in continua crescita.
 
La seconda sessione del convegno ha esplorato, invece, le soluzioni che i biostimolanti possono offrire alle aziende ortofrutticole. Dopo l’intervento di Leonardo Valenti, Ceo del Gruppo Biolchim, volto ad illustrare perché i produttori di mezzi tecnici credono nel settore dei biostimolanti, Marco Civitareale di Cifo ha spiegato il ruolo dei biostimolanti nella resistenza agli stress abiotici e nella qualità della coltura, mentre Valeria Contartese di Green Has Italia ha spiegato il tema dell’efficienza dell’apparato radicale in condizioni normali e avverse.
“Se inizialmente i biostimolanti sono stati utilizzati principalmente nell’agricoltura biologica e per le colture orticole e frutticole a più alto valore aggiunto, oggi rivestono un ruolo sempre più importante anche nell’agricoltura tradizionale, come complemento ai fertilizzanti e agli agrofarmaci nonché alle pratiche agronomiche in generale. Essi sono infatti in linea con le più avanzate tecniche di coltivazione che caratterizzano la gestione integrata delle colture, pilastro dell’agricoltura sostenibile”, ha concluso Valmori.

Fonte: Image Line