«Urge cambio di passo con modelli nuovi»

B&B investe e punta su reti d'impresa. «Italia ancorata al passato»

«Urge cambio di passo con modelli nuovi»
“Il consumatore vuole prodotti buoni, sani, controllati, certificati, ben confezionati; la competitività non si costruisce puntando sul prezzo basso. Ma la strada da fare è ancora tanta in un Paese e in un settore che avrebbero tutti i requisiti per essere leader ma non riescono ad esserlo”. Loredano Brentegani, patron di B&B Frutta, azienda veronese specializzata nel comparto mela che ha recentemente allargato orizzonti e gamma ed è protagonista in 50 diversi Paesi, sogna un salto di qualità per rispondere alle “spesso disattese richieste dei consumatori”.

E’ passato un anno dall’inaugurazione dello stabilimento di Zevio per il quale sono stati investiti sei milioni di euro e che va ad affiancarsi a quello “storico” di Bussolengo. Ancora “work in progress”, porterà la capacità di lavorazione complessiva a 600mila quintali, il doppio rispetto all’attuale. B&B Frutta che in annate “normali” esporta extra-Europa il 75-80% dei volumi totali (limitati quest’anno al 50% per le caratteristiche delle mele), ha inoltre diversificato la gamma aprendo alla melagrana in collaborazione con Masseria Fruttirossi e ha ulteriori progetti in cantiere.

“Il mondo corre, l’Europa non è da meno”, spiega Brentegani. “Dal punto di vista produttivo e commerciale i Paesi dell’Est, complice l’embargo russo, si stanno sviluppando molto, realtà un tempo marginali come il Portogallo stanno trovando una loro dimensione, la Spagna ci ha superato su molti fronti. L’Italia è ancorata al passato e la marginalità si è ridotta senza che nulla o quasi sia stato fatto per trovare contromisure. Bisogna puntare su prodotti di prima qualità, su un’organizzazione adeguata e sulle tecnologie, investire sulle persone. Bisogna, in una parola, mettersi in gioco”. 


Il taglio del nastro dello stabilimento di Zevio (Verona) nel luglio 2017. Sopra Loredano Brentegani con i figli Chiara e Fabio

“La nostra - prosegue Brentegani - è un’azienda a gestione familiare che però guarda lontano. Mia figlia Chiara, poco più che ventenne, è andata in Nuova Zelanda per capire come funziona il settore e come lavorano. E’ tornata ricca di entusiasmo e voglia di fare portando nuove idee per migliorare processi e qualità. Con lei il fratello Fabio: oltre ad aspetti commerciali, cura l’organizzazione dei reparti produttivi. L’azienda agricola è un’industria a tutti gli effetti: oggi si lavora nel medio-lungo periodo, non più giorno per giorno. E bisogna fare sistema: nel settore c’è troppo individualismo. Per questo abbiamo creato Garda Apple, consorzio che vuole creare un’unica filiera all’interno di un progetto generale di rete d’impresa condiviso". 

"Oggi - conclude Brentegani - seguiamo tutti i passaggi dalla commercializzazione alla spedizione dei nostri 350mila quintali di mele, ora puntiamo a fare un passo ulteriore gestendo in proprio o in collaborazione con terzi le aziende agricole con l’obiettivo di controllare l’intera filiera. Chi si ferma è perduto. L’Italia dell’ortofrutta deve rimettersi in moto”. 

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