Fico, bilancio dei primi sei mesi: 26 milioni di fatturato

In visita alla creatura di Oscar Farinetti 1,5 milioni di persone

Fico, bilancio dei primi sei mesi: 26 milioni di fatturato
Fico Eataly World taglia il traguardo dei primi sei mesi di attività. Il bilancio, presentato ieri a Bologna, parla di circa 1,5 milioni di visitatori (8% dall'estero) che hanno generato un fatturato di 25,9 milioni di euro per le attività presenti all'interno della struttura ricavata nell'ex mercato ortofrutticolo del capoluogo emiliano.

Il Parco del cibo, frutto di un'intuizione di Oscar Farinetti, secondo uno studio Nomisma ha generato un indotto di 13,3 milioni per la città che lo ospita. In questi sei mesi le polemiche non sono mancate - dalla scarsa affluenza fino alle prime defezioni (come quella dello chef pluristellato Enrico Bartolini) - ma la Fabbrica italiana contadina presenta numeri in linea con le previsioni. Per il direttore generale di Caab Alessandro Bonfiglioli, “anche gli investitori hanno manifestato il loro apprezzamento per questi primi risultati, nella recente assemblea dei quotisti”.



“I primi sei mesi dall’apertura di Fico Eataly World sono stati molto incoraggianti, visto l’interesse che il progetto ha riscontrato sia in Italia sia all’estero - afferma Andrea Cornetti, direttore generale di Prelios Sgr, che ha sviluppato il Parco attraverso il Fondo PAI-Parchi Agroalimentari Italiani istituito e gestito dalla Sgr - Fico Eataly World sta dando risultati che già vanno nella direzione auspicata, e alcuni dati sono molto significativi, con un ritorno non solo dal punto di vista commerciale ma anche dal punto di vista scientifico e didattico, e sta contribuendo a dare risonanza internazionale alla regione Emilia-Romagna ed al nostro Paese”.
 
Da domani a domenica, Fico in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani ospiterà uno degli eventi più importanti dall’apertura: la Repubblica dei Contadini, il mercato contadino più grande mai realizzato in Italia. Dal pomeriggio di venerdì 1 giugno sono in arrivo quasi 250 aziende agricole da tutta Italia e migliaia dei loro prodotti tipici locali e presidi Slow Food: birre agricole, formaggi a latte crudo, salumi e carni da allevamenti, ortofrutta fresca e trasformata, pescato e prodotti da forno, pasta e riso, vino, olio e miele. Uno spaccato unico della biodiversità agroalimentare, che verrà rappresentato da 42 coltivatori con i primi pomodori, ciliegie e piccoli frutti; 27 vignaioli e i loro vitigni autoctoni; 31 casari con i formaggi dei propri allevamenti; 20 tipologie di prodotti da 20 regioni e 71 province italiane; 11 birrifici agricoli.

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