Consumi alimentari: Italia spaccata, su le vendite online

Ismea: nel primo trimestre cresce il Centro-Nord, male il Sud. Trend e dati di frutta e verdura

Consumi alimentari: Italia spaccata, su le vendite online
Un’Italia sempre più divisa nei consumi, con profonde differenze tra Nord a Sud: questo dicono le rilevazioni Ismea-Nielsen relative ai primi tre mesi dell’anno. Cresce, ma non nel Mezzogiorno, la spesa alimentare delle famiglie italiane che fa segnare un incremento dell'1,4% in valore su base annua, sintesi di valori decisamente disomogenei: dal +5,6% del Centro Italia si passa al -1,1% del Meridione, passando per il +5% del Nord Est e per il +3,3% del Nord Ovest.

Le elaborazioni Ismea indicano una contrazione della spesa del 4,5% per gli ortaggi con un andamento in calo dei prezzi medi di quasi tutte le referenze. Stabile, invece, la spesa per la frutta. Segno positivo per tutti i prodotti salutistici, per quelli che strizzano l’occhio al lifestyle, ma anche alla responsabilità sociale e per le proposte a misura di intolleranze, che certificano sulla confezione la loro peculiarità (Bio, Veg, Ricco in.., Senza...). In quest'ambito, sottolinea Ismea, i millennials (la generazione fino a 34 anni di età) risultano particolarmente sensibili ai prodotti "Cruelty free" e rispettosi di altri temi etici, mentre per i "Baby boomers" (50-64 anni) e per i "Great gen" (over 65), risultano più attrattive le certificazioni legate alla provenienza e al metodo di produzione, quindi il segmento "Bio" e "Dop”.



Sempre tra i trend emergenti, conquistano spazio nel carrello della spesa prodotti legati alla cucina di altri Paesi come zenzero, curcuma, salse di soia, spaghetti di soia, tortillas, quinoa, che ribadiscono la sempre maggiore attenzione per i cibi etnici

Quanto ai canali di vendita, i dati confermano la competizione esercitata dai canali digitali su quelli tradizionali: l'8% degli italiani (pari a circa 4,4 milioni di individui), ha utilizzato nel 2018 almeno una volta al mese i servizi on line di "Food Delivery". Un'abitudine - conclude Ismea - che coinvolge prevalentemente i consumatori nella fascia di età 25/34 anni.


Frutta e verdura nel dettaglio

Per gli ortaggi la flessione della spesa nel primo trimestre è da ascriversi soprattutto alle patate, per le quali a fronte di volumi quasi stabili (-0,6%) la spesa si è contratta di oltre 6 punti percentuali. Analogamente, per alcuni ortaggi di stagione quali finocchi, lattughe, radicchio, si sono registrati valori medi in notevole contrazione, a doppia cifra percentuale, rispetto a quelli dell’analogo trimestre 2017 che a parità di volumi consumati hanno contratto la spesa complessiva in scontrino di quasi 7 punti percentuali.

Per la frutta, dinamiche differenziate: i consumatori hanno aumentato gli acquisti di arance, le quali malgrado il prezzo inferiore allo scorso anno (-5%) hanno fatto registrare un incremento di spesa del 2%; continua ad aumentare la spesa per la frutta in guscio, mentre pur aumentando la spesa diminuiscono i volumi per le mele a causa dell'esigua offerta disponibile. In ascesa volumi e spesa per l’uva. Per quanto riguarda i kiwi, infine, emerge una notevole contrazione dei frutti acquistati ma resta invariata la spesa: i prezzi, sottolinea Ismea, sono aumentati di oltre 20 punti percentuali.

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