Dalla distribuzione

Eataly in Borsa? Ecco quanto potrebbe valere la catena

Intanto Farinetti guarda a Cina e India: un partner per realizzare Fico in Oriente

Con Eataly l'agroalimentare italiano di qualità potrebbe entrare in Borsa. L'azienda fondata da Oscar Farinetti si dovrebbe quotare l'anno prossimo e intanto circolano le prime cifre dell'Ipo, l'offerta pubblica iniziale con cui la società apre il proprio capitale a nuovi investitori.

Ma quanto vale Eataly? Il mercato - secondo le indiscrezioni riportate dall'agenzia Efa News - potrebbe premiare la società con un enterprise value tra i due e i tre miliardi di euro. Una cifra notevole se si considera che il fatturato del gruppo piemontese si aggira sui 500 milioni di euro (clicca qui per leggere l'articolo) e il margine operativo lordo viaggia sui 30 milioni.

Eataly viene quindi paragonata dagli operatori finanziari ai big del lusso, se si considera che il valore dell'azienda è stimato oltre quattro volte il fatturato e 60 volte l'Ebitda (di solito nel lusso il rapporto tra il valore e l'Ebitda è di 20 volte e con questo parametro il valore di Eataly sarebbe sui 600 milioni). Anche se Farinetti punta a un'Ipo da 3 miliardi: se così fosse, vorrebbe dire valutare l'azienda più di sei volte il fatturato e 100 volte l'Ebitda. Chiaro che il mercato intende premiare Eataly non solo per i risultati di vendita e la crescita degli ultimi anni, ma anche e soprattutto per il valore del brand, il posizionamento di mercato, le prospettive di sviluppo e il management.

La Borsa, per il momento, non appassiona più di tanto Farinetti. "Eataly pensa a lavorare, la Borsa verrà, non è una necessità, è l'ultimo dei problemi", spiega l'imprenditore che, invece, è concentrato sullo sviluppo della rete su scala globale. "Siamo in 12 Paesi del mondo, ce ne sono 198, guardate quanto lavoro abbiamo ancora da fare. Tutti vogliono fare Fico in Cina. Dobbiamo trovare il partner e poi aprire a Shanghai, Pechino...". E nel mirino c'è pure l'India.