Export: angurie e carote ok, pesche e patate sottotono

L'analisi di “3Frutti”, che esporta prevalentemente nel Nord e nell'Est Europa

Export: angurie e carote ok, pesche e patate sottotono
Performance non troppo brillante, ma con qualche luce, per la frutta estiva italiana sui mercati esteri: questa la fotografia scattata dal responsabile commerciale di “3FruttiRoberto DonàPesche e nettarine vengono indirizzate prevalentemente sul mercato interno, all’estero si vendicchiano - spiega il responsabile commerciale dell’azienda padovana specializzata nell’export nel Nord e nell'Est d'Europa - I prodotti precoci hanno subito danni da freddo e registrano un calo dei volumi attorno al 10-15% a differenza di quanto avvenuto in casa di alcuni competitor, in primis la Grecia, che hanno raccolto in abbondanza. Altro problema del Made in Italy è legato al fatto che le nostre varietà entrano in scena quando il mercato è già carico di materia prima straniera. Un problema comune anche alle patate, commercializzata Oltralpe quando i tuberi di Polonia e Romania dominavano ormai la scena”.

“Questa sommatoria di fattori - aggiunge Donà - fa sì che il prodotto di qualità elevata spunti prezzi interessanti mentre quello di medio cabotaggio, quantitativamente predominante, vivacchia”.


Sede e deposito di "3Frutti"

Discorso diverso per angurie e carote: “I cocomeri beneficiano di un’offerta non eccessiva e delle temperature particolarmente alte del Nord Europa, che li acquista volentieri”, l'analisi  dell’esponente di 3Frutti. “Il business delle carote è spinto dalla scarsa resa per ettaro e quindi dalla carenza di prodotto proveniente dalle zone vocate come chioggiotto, nel veneziano e Basso Ferrarese: fatto sta che i prezzi sono praticamente raddoppiati rispetto allo scorso anno a fronte però di una disponibilità davvero contenuta”.   

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