Export, l'Italia vende meglio ma la Spagna resta lontana

Dati e trend del primo trimestre a confronto: Madrid ha incassato 3,8 miliardi di euro, Roma 1,2

Export, l'Italia vende meglio ma la Spagna resta lontana
Italia-Spagna, il divario nell’export ortofrutticolo resta sostanzioso. Nei primi tre mesi del 2018 le esportazioni iberiche valgono circa il triplo rispetto a quelle "tricolori": 3,83 miliardi di euro contro 1,25. Nonostante un calo del 6% anno su anno (mentre la flessione italiana è stata più contenuta, -3,2%) e malgrado le produzioni del periodo non comprendano ovviamente coltivazioni estensive come pesche e nettarine, gli spagnoli si confermano ampiamente avanti. Anche se il Made in Italy viene venduto meglio: la Spagna perde sensibilmente in valore a fronte di volumi analoghi a quelli del primo trimestre 2017 (3,5 milioni di tonnellate, -0,2%), l’Italia ha perso più in quintali (-7,8%) che in euro, denotando la capacità di spuntare prezzi medi superiori ai "cugini". Tanto che il saldo commerciale, in attivo di 371 milioni di euro, è progredito del 13% rispetto all'analogo periodo del 2017.

La diminuzione del valore delle esportazioni spagnole nel primo trimestre è dovuta in particolare agli ortaggi, che fanno segnare una flessione dell'11,6% (1,95 miliardi di euro), mentre i volumi sono cresciuti del 6,2%, a 1,9 milioni di tonnellate: un dato che rispecchia il forte calo del prezzo medio dei principali ortaggi destinati all’estero, in primis pomodori (348mila tonnellate, +1% e 388 milioni di euro, -13%) e lattughe (329mila tonnellate, +13% e 255 milioni di euro, -14%). Trend analogo per l’Italia, che ha venduto il 4,7% in più incassando però il 9,1% in meno.


L'import-export italiano nel primo trimestre 

L’export di frutta iberica è sceso invece del 7%, attestandosi a 1,6 milioni di tonnellate, mentre il valore si è stabilizzato a 1,88 miliardi di euro, in linea con il primo trimestre dell’anno prima. Qui l’Italia fa meglio: stabile infatti il dato in valore (535 milioni di euro) nonostante una riduzione dei volumi corposa, pari al 22% (417mila tonnellate).

In netta flessione le fragole spagnole (-20% in volume e -9% in valore, per un totale di 265 milioni di euro) mentre  le pomacee hanno aumentato il volume e il valore con 31mila tonnellate (+14%) e 24 milioni di euro (+37%) per le mele e 23mila tonnellate (+27%) e 15 milioni di euro (+12%) per le pere.


Ricordiamo che nel 2017 l’esportazione spagnola di frutta e verdura fresca era aumentata dell'1% rispetto al 2016 raggiungendo quota 12,7 miliardi di euro “contro” i quasi 5 miliardi dell’Italia, che, cresciuta del 3%, aveva fatto segnare il suo record assoluto; sostanzialmente stabili i volumi spagnoli (12,6 milioni di tonnellate), mentre l’Italia aveva esportato il 6% in meno, attestandosi a 4 milioni di tonnellate.

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