Tromba d'aria e grandine, danni in diverse zone d'Italia

Tromba d'aria e grandine, danni in diverse zone d'Italia
Un nubifragio con tromba d’aria e grandinate si è abbattuto nel mantovano colpendo duramente coltivazioni di mais e vigneti con aziende agricole allagate e tetti scoperchiati mentre nel Mugello in Toscana sono state colpite soprattutto le coltivazioni di zucchine, melanzane e peperoni

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo in una estate iniziata con la caduta del 124% di pioggia in più a giugno dopo che la primavera ha fatto segnare una anomalia del +21% rispetto alla media storica, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. In questa fase stagionale è la grandine - precisa la Coldiretti - l’evento più grave per gli agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro. Sono gli effetti - sottolinea la Coldiretti - dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Uno sconvolgimento che impatta duramente sull’attività agricola. Dall’inizio dell’anno – conclude la Coldiretti – sono oltre mezzo miliardo i danni provocati dal maltempo all’agricoltura.

Una forte grandinata accompagnata da un vento fortissimo ha provocato ieri mattina danni ingenti alle colture nella zona di Mesola (Ferrara). Un fenomeno come sempre improvviso, che ha colpito a “macchia di leopardo” e non ha lasciato scampo, in particolare, ai pomodori precoci già pronti per la raccolta.
“Davvero un brutto risveglio per gli agricoltori delle zone di Mesola - spiega Sergio Vassalli, coordinatore di Agia (Associazione Giovani Agricoltori) Ferrara - che hanno visto, in pochi secondi, spazzare via i prodotti, molti dei quali in piena maturazione o già pronti per la raccolta. I più colpiti sono certamente pomodoro, zucca, mais e soia. La grandinata ha devastato tutto quello che c’era a nord della Gran Linea, quasi che la strada abbia segnato una sorta di confine. In queste situazioni l’assicurazione diventa davvero fondamentale, ma non è ancora una tendenza così diffusa. Comprendo che alcune aziende scelgano di non assicurare ad esempio i cereali, perché di stratta di colture che generano pochissimo reddito, ma alcune aziende del territorio colpito hanno scelto di non assicurare nemmeno i pomodori. Adesso si trovano con campi di prodotto precoce spaccato letteralmente a metà, a 10 giorni dalla raccolta e con l’industria di trasformazione che quest’anno hanno messo paletti più rigidi per il conferimento, tanto che un prodotto grandinato non viene ritirato. Assicurare le colture come le orticole e frutticole - conclude Vassalli - significa, in queste situazioni, recuperare anche l’80% del mancato reddito e di questi tempi non ci si può permettere di fare un’annata in perdita”.

Grandi danni nel Basso Veronese causati dal forte temporale che si è verificato attorno alle 4 del mattino. Distrutti frutteti e seminativi soprattutto tra Erbé, Gazzo e il confine con il Mantovano. Proprio al confine con Mantova si è abbattuta una tromba d’aria, scoperchiando strutture agricole e causando danni ingenti alle colture.
“Molte le piante sradicate e i frutteti danneggiati - riferisce Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona (Confederazione italiana agricoltori) - In particolare, al confine con il Mantovano nella zona di Roncolevà-Castelbelforte, si sono verificati grossissimi danni ai seminativi, che in certi casi arrivano fino al 95%".

Fonte: ufficio stampa Coldiretti, Cia Verona, Cia Ferrara