L'Ue apre all'ortofrutta del Sahara Occidentale

Dal Consiglio affari esteri semaforo verde alle tariffe preferenziali per l'area marocchina

L'Ue apre all'ortofrutta del Sahara Occidentale
Verso il via libera all’ortofrutta del Sahara Occidentale in Europa. Il Consiglio affari esteri Ue ha stabilito lunedì di adottare l'accordo agricolo preferenziale con il “Sahara marocchino" cui finora era precluso il vecchio continente. Una decisione importante per i prodotti agricoli originari di un'area al centro da tempo di un confronto politico e legale. La Corte di giustizia dell'Unione europea, a dicembre 2016, aveva stabilito che l'accordo di associazione tra l'Ue e il Marocco non si applicasse al Sahara occidentale perché questo territorio doveva essere considerato Paese terzo. Da allora Bruxelles e il Marocco hanno negoziato per modificare la situazione. Le produzioni di frutta e verdura del Sahara sono notevolmente cresciute, in termini quantitativi, negli ultimi anni.

La proposta di apertura è stata approvata in prima battuta dal Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio dell'Ue e costituito da rappresentanti degli Stati membri, lo scorso 11 luglio. Lunedì è arrivato il semaforo verde del Consiglio, che ha chiesto la ratifica del Parlamento europeo, il quale dovrà dare la sua approvazione affinché l'accordo possa essere modificato.

Il Sahara Occidentale è un’area in forte sviluppo soprattutto per pomodori e meloni: la superficie utilizzata per la coltivazione complessiva di frutta e verdura crescerà in pochi anni dagli attuali 900 ettari a cinquemila ettari, mentre la produzione aumenterà dalle attuali 64mila tonnellate a 500mila tonnellate. Il dato è contenuto in un recente report della Commissione europea. I volumi di pomodori raggiungono attualmente le 50mila tonnellate, quelli di meloni sono attestati a quota 14mila. Per entrambi i prodotti, esiste un mercato importante nell’Unione Europea; altra meta di riferimento è la Russia. Nel 2017, l'Ue ha acquistato 1,2 milioni di tonnellate di frutta e verdura dal Marocco, il 12% in più rispetto al 2016 e il valore è lievitato del 18%, per un valore totale di 1,6 miliardi di euro, stando ai dati Eurostat.

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