Fragole e Cloropicrina, corsa contro il tempo

Nicodemo: ministeri sordi alle nostre richieste, il tempo sta per scadere

Fragole e Cloropicrina, corsa contro il tempo
L'esclusione del fumigante Cloropicrina dalla lista degli usi eccezionali concessi dal ministero della Salute preoccupa i produttori di fragole, pomodori e insalate che, come ogni estate, necessitano di disinfettare i propri terreni, prima di effettuare i trapianti.

"E' una corsa contro il tempo - spiega Francesco Nicodemo, coordinatore del Comitato di prodotto Fragola aderente all’Organismo interprofessionale Ortofrutta Italia - La Cloropicrina è fondamentale per garantire non solo la buona salute delle piante, ma anche la produttività, la qualità dei frutti e il contenimento dei trattamenti in campo nelle fasi di raccolta. Ciò che oggi non combattiamo, infatti, dovremmo combatterlo domani con interventi chimici".

"Attualmente - precisa Nicodemo - non esistono molecole alternative. Tra i fragolicoltori regna il caos. Se non avranno la possibilità di utilizzarla entro le prossime settimane, quest'anno saranno in tanti a decidere di non investire più in questo comparto". Un settore rilevante per l'economia del nostro Paese che "rappresenta quattromila ettari e fornisce lavoro a 32mila persone".

Ma come si è creata questa situazione? "Sembra che il ministero della Salute stia aspettando il parere del ministero dell'Ambiente - risponde il coordinatore del Comitato Fragola - Il problema è che i produttori non possono più attendere. Nel 2017 l'uso in deroga della Cloropicrina era stato concesso con un Decreto del 6 giugno, ma le applicazioni nei campi fragole potevano iniziare dal primo agosto. Un mese fa, in seguito alla mancata autorizzazione, abbiamo così inviato una lettera urgente al neo ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio, senza però ricevere una sua risposta. La situazione non è chiara. Adesso, in ogni caso, possiamo solo sperare in un intervento immediato delle istituzioni".

"L'indisponibilità della Cloropicrina - conclude Nicodemo - produrrebbe conseguenze economiche nefaste poiché ci costringerebbe a operare in un sistema di concorrenza insostenibile, considerando che la Spagna, nostro principale competitor europeo, ne ha già concesso l'autorizzazione eccezionale all'inizio del 2018".

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