Il caldo rilancia le vendite nei Mercati

Prezzi non esaltanti, volumi in ripresa (con eccezioni): così da Milano a Salerno

Il caldo rilancia le vendite nei Mercati
Il caldo e lo stabilizzarsi di temperature più consone al periodo estivo rivitalizza in parte le contrattazioni nei Centri agroalimentari, dove l'offerta è ampia e i prezzi restano generalmente medio-bassi. Buona - evidenziano le rilevazioni ItalMercati, Unioncamere, Bmti - la disponibilità di uva da tavola, angurie, meloni, melanzane e cetrioli; sostanzialmente stabile il trend di pesche e nettarine mentre l’arrivo delle varietà tardive spinge al ribasso i listini delle albicocche

L’effetto-ferie, peraltro, ridimensiona sensibilmente i volumi trattati nelle strutture insediate nelle grandi città. E' il caso dell'Ortomercato di Milano: qui, molti posteggi stanno chiudendo per la pausa agostana e i clienti sono in fisiologico calo. Gli operatori evidenziano che la performance delle angurie è sottotono, i meloni oscillano tra alti e bassi, con più bassi che alti; abbastanza bene le drupacee venete e siciliane e prezzi alti per le mele Golden, con una significativa presenza del prodotto polacco che spunta anche due euro il chilo e oltre.

Andamento poco brillante al Mercato di Udine: “Stanno aumentando le temperature e qualcosa, per i prodotti stagionali, si muove, ma il trend è peggiore di quello degli ultimi anni”, commenta il grossista Tomaso Pavan. “C'è un po’ di richiesta in più per pesche, meloni e angurie, destinate soprattutto alle vicine località di mare, ma i numeri non sono quelli del recente passato. Tra le novità degli ultimi giorni l’uva pugliese, di buona qualità e dal prezzo accessibile, da 1,40-1,50 fino 2 euro per il prodotto top: la domanda sta crescendo”.



Al Car di Roma, sintetizza il grossista Riccardo Pompei, vanno male angurie e meloni, bene invece le pesche pugliesi e campane mentre si difendono, con prezzi interessanti, i pomodori e le melanzane; chiusura negativa di campagna per le ciliegie. “Tutto sommato, per essere la fine di luglio, è un buon mercato", commenta Pompei.

A Salerno le vendite sono in progressivo calo “perché - spiega Gianluca Squillante, grossista del Centro agroalimentare campano - in città non c’è quasi più nessuno e le zone  di vacanza sono coperte da altri Mercati: la costiera Amalfitana è servita dal Centro di Pagani mentre riferimento del Cilento è Capaccio-Paestum, che segue l’orario diurno”. 
Scendendo nel dettaglio, Squillante racconta di “prezzi delle pesche stabili, fragole di montagna in calo, a 6-7 euro per padellino da due chili, anguria della Piana del Sele a 20-30 centesimi il chilo, prugne attorno a 1-1,30 euro e pera Coscia quotata tra 0,80 e 2,20 euro”. Per gli ortaggi, sottolinea ancora l'operatore salernitano, il pomodoro verde insalataro oscilla tra 50 e 70 cent al chilo, mentre è pressoché “fermo” il mercato di melanzane e peperoni. Va meglio a fagiolini e zucchine bianche con il fiore, vendute in un range tra 80 centesimi e un euro il chilo. New entry di settimana il fico bianco che, riferisce Squillante, spunta tra 2,50 e 3 euro il chilo: a breve entrerà in scena la referenza cilentana.

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