Mela Julia, in Friuli cresce la produzione bio

Il presidente Larcher: «Arrivati al 20%. Nuovi prodotti trasformati»

Mela Julia, in Friuli cresce la produzione bio
Mela Julia muove nuovi passi verso il biologico e i prodotti trasformati. E lo fa tenendo fisso l'impegno per una produzione a basso impatto ambientale e un'offerta che punta sulla salubrità. Sono queste le caratteristiche della melicoltura portata avanti dai produttori che commercializzano i frutti con il marchio Mela Julia, produttori che guardano all'imminente campagna con ottimismo.

I frutticoltori della Coop Julia Augusta e dell'azienda Pomis sono più che soddisfatti. “La stagione, rispetto agli anni passati, si presenta all’insegna della normalità - commenta il presidente Peter Larcher - la prima parte dell'estate è stata influenzata da forti escursioni termiche e piovosità che hanno caratterizzato fortemente i frutti che avranno così eccellenti note aromatiche”.



Il raccolto dei cinque produttori di Mela Julia, impegnati su 70 ettari, è stimato attorno ai 38mila quintali, di cui il 20% è biologico, con tendenza in crescita. “Gli investimenti effettuati negli ultimi 15 anni continuano a dimostrarsi fondamentali nel garantire qualità e quantità - aggiunge Larcher - Lenta ma continua è la crescita di superficie, soprattutto del biologico, al contrario della tendenza generale che è ancora negativa, anche se con valori di espianti minori rispetto al passato. Il mercato paga l’attenzione all'ambiente e alla biodiversità, la salubrità dei prodotti e la garanzia di assenza di residui chimici: sono questi gli elementi su cui conviene concentrarci nei prossimi anni”.

Mela Julia

Sul fronte della produzione, nel circuito Mela Julia la lotta alla cimice marmorata viene fatta con soluzioni naturali, come le reti, senza l'utilizzo di insetticidi. Mentre sul fronte commerciale sono in arrivo nuovi prodotti trasformati per l'alimentazione dei bambini e per il segmento salutista.

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