Piccoli frutti, escalation nel Veronese

La fragola delude: aumentano le superfici dedicate a mirtilli, lamponi, more e ribes

Piccoli frutti, escalation nel Veronese
Meno fragole, più piccoli frutti. La tendenza nel Veronese è ben delineata: aumentano sensibilmente le superfici dedicate a mirtilli, lamponi, more e ribes  (i 119 ettari del 2015 sono diventati 156 nel 2017, stando ai dati di Veneto Agricoltura, che calcola una produzione di oltre 18.500 quintali), a discapito della fragolicoltura, reduce da una stagione "no". “Le fragole, dal 2006, hanno registrato un crollo sul mercato interno a causa dell'agguerrita concorrenza spagnola”, ha detto ieri al quotidiano "L’Arena" Damiano Valerio, componente della sezione frutticoltori di Confagricoltura Verona e vicepresidente dell'associazione fragolicoltori della pianura veronese, cui fanno capo una quarantina di imprese associate.
“Quest'anno, a causa della stagione partita in ritardo, non abbiamo beneficiato del consueto anticipo sulla fragola tedesca e i consumatori del più importante mercato estero hanno ovviamente preferito il prodotto nazionale”. 



“La produzione veronese al lumicino in aprile, quando solitamente arrivava negli stabilimenti di lavorazione il 30% del totale - aveva detto a metà maggio a Italiafruit News Gianluca Bellini, direttore commerciale di Apo Scaligera, realtà veronese che esporta il 65% circa delle fragole in Germania, Austria e Svizzera - si è concentrata nei primi giorni di maggio. Troppo tardi. Il bilancio, a dispetto delle premesse, che erano buone, non è positivo”. 

Ben altro discorso per i piccoli frutti: le more - riferisce Valerio - hanno raggiunto i 5 euro il chilo e ora si sono assestate a 4,50, con i produttori che spuntano 4 euro a fronte di un costo di produzione di 3; con lamponi e mirtilli si è arrivati a 7 euro il chilo a fronte di un costo di produzione di 4 euro. 

Ecco spiegato il perché di un progresso che appare inarrestabile. Il mirtillo è la varietà regina del Veronese con una superficie passata dai 75 ettari del 2015 ai quasi 98 del 2017; segno più anche per il lampone, che due anni fa ha sfiorato i 32 ettari ed è in costante aumento, le more (23), il ribes rosso (2,7 ettari) e nero (1,5 ettari). 

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