Campbell dice no a freschi e surgelati

Campbell dice no a freschi e surgelati
Dopo annunci e smentite Campbell Soup company ha deciso di mettere fine al progetto accarezzato dei prodotti freschi e nel frattempo ha messo in vendita le sue attività internazionali oltre a quelle legate agli alimenti congelati. La mossa, che farà calare del 25% circa i ricavi dell'azienda, potrebbe aprire a nuove prospettive, prima fra tutte la vendita chiacchierata a Kraft Heinz.

Ma, al momento, non ci sono annunci. "La strada migliore è concentrarsi sui core business in Nord America (ovvero zuppe e snack)", ha detto il ceo Keith McLoughlin in una nota diffusa la scorsa settimana, mentre "il Cda resta aperto a valutare tutte le opzioni strategiche per aumentare il valore in futuro".

Il gruppo, nella sua operazione di snellimento, è alla ricerca di possibili acquirenti per diversi brand in portafoglio. Tra gli altri, i succhi e i condimenti a marchio Bolthouse Farms, le salse e l'hummus Garden Fresh, i biscotti australiani Arnott's e quelli danesi al burro Kelsen popolari in Cina e Hong Kong. Tutti insieme generano 2,1 miliardi di dollari l'anno e sarebbero interessati ad acquistarli fondi di private equity anche da Malesia, Indonesia e Giappone.

Il gruppo alimentare ha poi definitivamente abbandonato il progetto di aprirsi al mercato dei prodotti freschi. La strategia di rilancio è stata annunciata assieme ai conti trimestrali deludenti: gli utili sono a 94 milioni di dollari contro i 318 dello stesso periodo del 2017. Nei tre mesi chiusi il 29 luglio, i ricavi sono saliti del 33% a 2,2 miliardi, comunque sotto le stime degli analisti. Nell'interno esercizio i profitti sono scesi a 261 da 887 milioni e le vendite sono aumentate del 10% a 8,685 miliardi. Per il primo trimestre dell'esercizio appena iniziato, Campbell si aspetta vendite di circa 10 miliardi.

Il business di Campbell soup alla fine resterà concentrato sugli Stati Uniti e sul Canada, puntando sul segmento delle zuppe e dei drink, oltre a quello in crescita degli snack. L'obiettivo è rilanciare le vendite ma l'eventuale si o no alla vendita del gruppo arriverà dalla famiglia del fondatore John T. Dorrance che detiene il 40% del pacchetto azionario.

Fonte: ItaliaOggi