I numeri (in crescita) dell'ortofrutta bio

Ricerca Nomisma: il consumatore tipo e i dati dei canali d'acquisto

I numeri (in crescita) dell'ortofrutta bio
Amanti della sostenibilità e della salute, giovani e istruiti. Questo il profilo dei consumatori di ortofrutta bio che emerge dalla ricerca Nomisma presentata al Sana, nell’ambito dell’evento “Ortofrutta  biologica: i dati complessivi sulla categoria sul mercato italiano” organizzato da Assobio in collaborazione con Alleanza delle cooperative italiane. Un mercato, quello di frutta e verdura biologica, che vale quasi 400 milioni di euro e che non accenna a smettere di crescere (+3,9% nella DM, +3,3% nello specializzato).

Chi sono i consumatori di frutta e verdura biologica

Monitor ortofrutta bio Nomisma Sana 2018

Intervistando un campione di 800 famiglie italiane, Nomisma ha cercato di tracciare un profilo del consumatore tipo di ortofrutta biologica. I dati sono molto eloquenti: il 61% degli intervistati dichiara di acquistare frutta e verdura biologica almeno una volta a settimana, contro il 39% che la compra più raramente. Il consumatore tipo è mediamente giovane (l’88% ha meno di 35 anni) e istruito (il 92% ha una laurea), viene dal Nord-ovest del Paese (79%) ed è donna (77%). Le motivazioni principali che spingono i consumatori a scegliere bio sono salute e benessere (61%), sicurezza e qualità (46%) e rispetto per l’ambiente (34%).

Monitor ortofrutta bio Nomisma Sana 2018
 
La distribuzione moderna risulta essere il canale prediletto dai consumatori per l’acquisto di ortofrutta bio. Il 41% degli intervistati specifica infatti di acquistare presso ipermercati e supermercati frutta e verdura biologica, mentre l’8% fa lo stesso nei discount. Se si sommano le due percentuali assieme risulta che per quasi metà del campione la Dm è il canale di riferimento. Subito sotto la distribuzione moderna abbiamo i negozi specializzati in prodotti biologici, che sono preferiti dal 22% del campione e il contadino (15%).

Quanto vale il mercato dell’ortofrutta biologica

Analizzando i dati di alcuni dei principali retailer italiani, Nomisma stima che il valore del mercato dell’ortofrutta biologica in Italia sia di quasi 400 milioni e divisi tra distribuzione moderna, che registra oltre 316 milioni di euro di vendite negli ultimi 12 mesi (da luglio 2017 a giugno 2018) e i negozi specializzati (come NaturaSì) con oltre 83 milioni di euro. A seguire, con quota residuale, troviamo l’acquisto dal contadino, i mercati e la vendita online. Grazie ai dati raccolti è stato possibile, per la prima volta, analizzare  anche la quota relativa alle vendite di frutta e verdura biologica a peso variabile, che nella Dm vale circa il 44% del totale.

Monitor Ortofrutta Bio Nomisma Sana 2018
 
La top ten dei prodotti ortofrutticoli bio più venduti nell’ultimo anno nella Dm, considerando sia il peso imposto che il peso variabile, è così composta:

  1. banane;
  2. limoni;
  3. pomodori;
  4. carote;
  5. zucchine;
  6. mele;
  7. aglio;
  8. kiwi;
  9. patate;
  10. finocchi.

Il commento degli operatori

I dati emersi dalla ricerca Nomisma sono stati al centro di una tavola rotonda con Tom Fusato (Alce Nero fresco), Paolo Pari (Almaverde Bio) e Oscar Pizzi (Pizzi Osvaldo&C).

Ortofrutta Bio Sana 2018
 
Fusato ha sottolineato come “partire dai dati reali è la base per qualsiasi ragionamento di crescita” e che “all’estero, in Francia e Germania, questo genere di dati li hanno già da anni, avendo fatto investimenti importanti, mentre noi rimanevamo al palo”. Temi caldi che saranno da affrontare nei prossimi anni, secondo il manager, sono la vendita sfusa e la diminuzione del packaging.

Sul prodotto sfuso è intervenuto anche Pari, dicendo che vendere quasi esclusivamente confezionato riduce e limita la quota di servizio per il consumatore, che non può scegliere quanta frutta e verdura comprare ma deve adeguarsi alla confezione. L'obiettivo futuro del direttore di Almaverde per il futuro è di poter arrivare alla vendita sfusa a libero servizio come per il confezionato e non fermarsi alla vendita assistita.

Il rispetto dell’ambiente nella scelta del bio è stato rimarcato da Pizzi, che ha evidenziato come solo il 34% dei rispondenti dichiari di comprare ortofrutta biologica per motivi ecologici e che ci sia quindi un gap da colmare tra il produttore e il consumatore al riguardo.

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