Dop e Igp, Aicig: il packaging fa la differenza

Dop e Igp, Aicig: il packaging fa la differenza
Promozione e valorizzazione dei prodotti secondo la strategia del packaging, ovvero come i dettagli possano fare la differenza nell’orientamento della scelta di prodotti Dop e Igp: uno spunto di dibattito che è stato approfondito nel corso del seminario formativo di Aicig in programma ieri mattina a Roma nella sede dell’Associazione. Questo è infatti il tema su cui si è svolto l’incontro che ha coinvolto i rappresentanti dei Consorzi ed un esperto in materia di neuroscienze e scienze comportamentali, il quale ha portato il proprio contributo scientifico su come i dettagli nel packaging siano in realtà degli asset in grado di fare la differenza nella creazione del desiderio di acquisto di un prodotto Dop o Igp.

In particolare, dopo l’introduzione della responsabile tecnica di Aicig Rita Serafini, a nome dei Consorzi sono intervenuti per portare l’esperienza di best practice delle proprie realtà, il presidente del Consorzio di tutela dell’Olio Sabina Dop Stefano Petrucci, il direttore del Consorzio di tutela Chianti Classico Dop Fiammetta Nizzi Grifi e il direttore del Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino Igp Salvatore Chiaramida.

Leo Bertozzi, segretario di Aicig, ha dichiarato: “Il packaging è quell’attività attraverso la quale un’azienda delinea  la propria identità di prodotto. Infatti, nonostante il termine packaging riconosca il processo materiale di confezionamento di un prodotto, l’attività di packaging fa riferimento ad una serie di aspetti immateriali legati alla realizzazione della confezione con la quale il prodotto si presenta sul mercato. In altre parole - continua il segretario Bertozzi - studiare un confezionamento vuol dire elaborare ed utilizzare una serie di meccanismi estetici che hanno lo scopo di comunicare un’idea, un’esigenza, un valore a colui che andrà ad utilizzare il prodotto, e cioè il consumatore. Tale accezione è ancor più consistente nel settore agroalimentare, dove il packaging ha, per l’azienda, una valenza strategica sempre maggiore”.

L’Aicig - Associazione italiana Consorzi Indicazioni geografiche - è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico-culturali dei distretti di riferimento.

Ad oggi sono 297 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.409 a livello europeo (fonte Qualivita). Il valore economico delle Dop e Igp italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale Eu Door). Nell’ottica di fornire sostegno a tali realtà distrettuali nel 2006 viene istituita l’Aicig, il cui obiettivo principale è supportare la politica delle Indicazioni Geografiche in sede nazionale, comunitaria e internazionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo del settore, promuovendo un costante confronto tra tutti i Consorzi Soci. Aicig rappresenta 66 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati sono i prodotti caseari (22 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (6 denominazioni), le carni fresche (3 denominazioni)  e gli aceti balsamici (3 denominazioni).

Fonte: Ufficio stampa Aicig