«Kiwi: buone premesse, fermare i furbetti»

Fabbri (Oi): prodotto differenziato, vendere anzitempo crea un danno

«Kiwi: buone premesse, fermare i furbetti»
“Le premesse per la stagione sono buone, ma ci sono già avvisaglie di comportamenti scorretti da parte di operatori che immettono anzitempo sul mercato frutti  privi dei requisiti qualitativi minimi nuocendo all’immagine del settore e del Made in Italy”. Pietro Fabbri, coordinatore del Comitato kiwi dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia, non ci sta: negli anni scorsi ha segnalato ad Agecontrol vari "furbetti", ma a quanto pare il fenomeno non è affatto debellato.

“Sarebbe un peccato - puntualizza - iniziare con il piede sbagliato una campagna dalle buone potenzialità. Per il kiwi giallo, emergente, è facile essere ottimisti, ma anche il verde promette bene: i volumi sono maggiori rispetto allo scorso anno ma decisamente inferiori alla media dell’ultimo quadriennio e inoltre il prodotto, nelle diverse regioni italiane, è differenziato dal punto di vista qualitativo e della pezzatura; in generale, sembra esserci meno disponibilità di prima categoria. Nelle prossime settimane avremo un quadro più chiaro”.

E la Grecia, sempre più competitiva, fa paura? “Il fatto che, insieme ai volumi, stiano innalzando anche la qualità deve essere visto come un’opportunità, un traino per consumi e quotazioni: chi esprime qualità e alza i prezzi fa un favore a chi lavora bene sul mercato”.
 
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