«Un settembre nero nei Mercati»

Pompei (Car Roma): il ceto medio compra poco, il caldo "blocca" le referenze autunnali

«Un settembre nero nei Mercati»
Quello appena concluso sembra essere stato un settembre “nero” per l'ingrosso ortofrutticolo. “Un mese pesantissimo - lo definisce Riccardo Pompei, rappresentante degli operatori del Centro agroalimentare di Roma - che dopo una prima settimana nella media ha visto crollare i consumi lasciando l’amaro in bocca ai grossisti. Il gran caldo c’ha messo sicuramente del suo: prodotti come le fragole di collina arrivano a destinazione “cotte”, la qualità dei fagiolini è spesso bassa. Ma il vero, grande problema, è che non c’è domanda: si compra pochissimo. Anche i clienti delle province e regioni limitrofe al Car hanno ridotto gli acquisti. E parlando con i colleghi di altre strutture, vien fuori che la situazione, nel settore, è analoga in molte altre città”. 

A soffrire di più, apparentemente, afferma Pompei, è il ceto medio: “I prodotti top di gamma, su cui punta ad esempio la mia azienda e quelli di fascia bassa tutto sommato tengono. E’ in mezzo che si avverte il vuoto”.

“Gli ortaggi - entra nel dettaglio l’operatore capitolino - sono quasi tutti ai minimi storici, tra la frutta si salva un po’ l’uva, mentre stanno arrivando le prime clementine, che con queste temperature hanno vita dura. Agli sgoccioli la campagna delle pesche, ancora richieste proprio per il caldo. Tutto bloccato, invece, per mele e pere”.
“Sono ottimista di natura - conclude Pompei - e confido che l’arrivo del freddo agevoli una ripresa e il rilancio delle contrattazioni. Il Mercato di Roma, oltretutto, ce la sta mettendo tutta e movimenta comunque ingenti quantitativi di merce. Speriamo di voltare pagina in fretta”.

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