IperDì e SuperDì, un altro «spezzatino»

Gdo in crisi: alza bandiera bianca la storica catena lombarda

IperDì e SuperDì, un altro «spezzatino»
E’ l’ultima vicenda in ordine di tempo che scuote un settore, quello della grande distribuzione, in notevole fermento, con aperture di punti vendita alternate a “dolorose” chiusure di catene in difficoltà. Anche nel laborioso Nord, nella Lombardia "locomotiva del Paese": lunedì è approdata al ministero dello Sviluppo Economico la vicenda di Superdì-Iperdì, catena di supermercati nata a metà degli anni Novanta del secolo scorso che vede oggi piegarsi alla crisi gli oltre 40 negozi disseminati anche in Piemonte e Liguria.

Un’estate nera, scandita da scaffali desolatamente vuoti, stipendi non pagati e la società Nuova Distribuzione, a capo della piattaforma logistica di distribuzione dell’azienda, costretta ad avviare la richiesta per accedere al concordato al Tribunale di Monza.


Slogan e immagine promozionale di Superdì e Iperdì (dal sito aziendale)

Nell’incontro al Mise tra i vertici aziendali e i sindacati, Gruppo Commercianti Associati General Market Srl, al timone del retailer, ha preannunciato la richiesta dell’utilizzo della cassa integrazione guadagni e annunciato l’imminente cessione di 12 punti vendita a due diverse aziende del settore. Altre trattative sarebbero in corso per una ventina di Pdv, mentre appare critica la posizione di una decina di store. Nuova Distribuzione, intanto, chiede tempo per presentare il piano prospettico indispensabile per ottenere il concordato preventivo. Incerto il futuro di 250 dei circa 770 dipendenti: sono in esubero.

“Gli intrecci societari impongono scelte di continuità aziendale e la celere cessione dei punti vendita”, il commento di Paolo Andreani della segreteria nazionale Uiltucs. “Siamo contrari allo spezzatino, tuttavia sembra l’unica risposta credibile per assicurare occupazione alla parte consistente dei dipendenti”. Dopo Dico-Tuodì - che attende l'esito dell'assemblea dei creditori di novembre e ha intanto chiuso la piattaforma laziale di Tor Cervara - un’altra catena che va all’asta. La settimana prossima, in un ulteriore incontro al Mise, se ne saprà di più.

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