Uva da tavola, la qualità fa salire i prezzi

Dipierro (Frudis): buone aspettative per la seconda parte di campagna

Uva da tavola, la qualità fa salire i prezzi
Da diverse settimane, i prezzi che gli esportatori italiani di uve da tavola riescono a spuntare in Europa sono in leggero ma costante aumento. Il miglioramento qualitativo dell'offerta e la progressiva riduzione della concorrenza estera (Spagna e Grecia) stanno infatti determinando le condizioni ideali per poter recuperare le perdite della prima parte di campagna, influenzata da sbalzi termici che hanno penalizzato le varietà meno resistenti.

"La raccolta è in corso solo negli impianti con coperture in plastica: le produzioni presentano senz'altro una qualità superiore rispetto a quella che abbiamo avuto in campo aperto", spiega Sabino Dipierro, responsabile commerciale di Frudis, azienda a conduzione familiare, di terza generazione, che gestisce circa 400 ettari di vigneti (90 di proprietà) tra le province di Bari e Taranto. 

La Frudis esporta quasi il 90% delle sue uve da tavola, distribuendole presso il canale della distribuzione moderna (80% del totale). I principali mercati sono quattro: Germania, Austria, Olanda e Francia. Ricoprono una importanza minore l'Est Europa e il Medio Oriente. Anche se "negli ultimi anni - spiega Dipierro - abbiamo incrementato in maniera significativa le spedizioni oltremare verso l'hub di Dubai, in particolare con le cultivar Italia, Red Globe e Michele Palieri".


Uva Italia di Frudis a marchio Camilla 

Come spiega l'operatore, le catene europee da luglio a settembre hanno fatto un largo uso della leva promozionale. La Frudis, così come tanti altri produttori italiani, non è riuscita a coprire le perdite dovute alle partite danneggiate da problematiche fitosanitarie. "La situazione commerciale nelle ultime settimane - sottolinea - è migliorata, anche perché possiamo contare su prodotti di qualità elevata. I prezzi medi sono in lieve ma costante crescita e ci aspettiamo ulteriori incrementi nel corso delle prossime settimane, come risposta all’aumento dei consumi in tutta Europa".

L'azienda pugliese, in particolare, prevede di portare avanti i programmi di fornitura delle apirene fino a novembre, mentre con le uve Italia e Red Globe si arriverà fino a Natale, attingendo anche dai prodotti stoccati nelle celle frigo. 

Non mancano gli investimenti rivolti all'innovazione varietale. "Come soci di Grape & Grape - conclude Dipierro - stiamo testando nuove uve seedless rosse e nere a maturazione tardiva, che presto saremo in grado di coltivare e di proporre ai nostri produttori fidelizzati".


Uva Michele Palieri fresca

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