«Infia più forte delle avversità»

Materie prime care e campagne frutticole scarse non frenano l'azienda, che lancia tre novità

«Infia più forte delle avversità»
Risultati positivi nonostante il rincaro delle materie prime e campagne frutticole generalmente scarse: Infia si appresta ad archiviare il 2018 con un bilancio sostanzialmente favorevole e volumi in crescita. “Vendere in diversi Paesi del mondo, in tutto un’ottantina - spiega Matteo Camillini (nella foto), responsabile commerciale per l'Italia dell’azienda - aiuta a calmierare i rischi: una campagna non particolarmente buona in Brasile può ad esempio essere mitigata da sostanziosi raccolti in Sud Africa. Le maggiori preoccupazioni, ad oggi, sono legate peraltro all’attuale livello raggiunto dai costi delle materie prime, in primis dal R-Pet: se prendiamo a riferimento il prezzo a gennaio 2017 rispetto ad oggi registriamo un incremento pari a circa il 44%. Ma anche le quotazioni del polipropilene continuano a lievitare”. 

“Le più grandi società multinazionali - spiega Camillini - hanno opportunamente deciso di intraprendere la strada del packaging sostenibile, scegliendo il Pet riciclato o R-Pet; ciò ovviamente fa lievitare le quotazioni e rende il materiale più prezioso. Non solo: scegliere di fare l’intera produzione in Pet riciclato, come nel nostro caso, implica sanificare e decontaminare tutto il materiale che ci arriva. Insomma, un ulteriore passaggio e maggiori oneri”. 

“Semplificando - la considerazione dell’esponente di Infia - potremmo dire che per evitare che la plastica finisca negli oceani occorre che tutti noi siamo disposti a fare di più, sia dal punto di vista economico che etico-comportamentale. La nostra azienda non riceve nessuno tipo di sgravio o contributo per realizzare l’intera produzione in R-Pet 100% ma è consapevole che la strada intrapresa è quella giusta. Una convinzione supportata dal fatto che diverse catene della distribuzione italiane ed estere hanno sposato la nostra stessa causa chiedendo ai fornitori di far pervenire i prodotti ortofrutticoli in imballaggi realizzati in Pet riciclato”. 




“Se tutte le realtà produttive seguissero questa strada - annota ancora Camillini - si anticiperebbe di molto l’obiettivo indicato nella Strategia europea sulla plastica, prevista dal Pacchetto sull’economia circolare, che punta a riciclare o a rendere riutilizzabili tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’Ue entro il 2030”.

Per quanto riguarda i modelli, Infia ha recentemente lanciato un tris di novità pensato per 
“agevolare i clienti con l’obiettivo non solo di trasportare prodotti di qualità mantenendone le caratteristiche, ma anche di creare valore”: il primo è un vassoio da quattro frutti con coperchio attaccato (sei pezzi nel 40x60), sia con fondo nero che totalmente trasparente, utile anche all’impilamento in negozio grazie alla colonnina centrale che crea una solida struttura. 

Il secondo, Kit29, è un nuovo Clamshell da 12 pezzi nel 40X60 realizzato in varie altezze che può trovare collocazione per varie tipologie di frutta e verdura come uva, ciliegie, pomodorini, susine, fichi… “Confezionando 500 grammi di prodotto, rispetto al classico 10 pezzi nel 40x60 si ha un vantaggio logistico importante, riuscendo a trasportare un chilo in più per ogni cassetta”, puntualizza Camillini. 

Terza è ultima novità di prodotto, un kit stretto e lungo pensato per pesche piatte, susine Angeleno, ma anche erbe aromatiche e pomodoro ramato.

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