Ortofrutta e politica, servirebbe un decoder

Giorgia Meloni: «Una mela italiana al giorno toglie il frutto straniero di torno»

Ortofrutta e politica, servirebbe un decoder
Non è facile nemmeno per i politici essere sempre in campagna elettorale. Passare da un incontro popolare in piazza a una tavola rotonda con i capitani d'impresa, da una partecipazione al salotto televisivo di Barbara D'Urso a un'intervista con il Corriere della Sera, tra slogan e promesse ci vuole un niente per dire una mezza fesseria o scontentare una parte di elettorato.

Ciò che entusiasma il popolo magari vien mal digerito dagli imprenditori, la misura che accontenta i dipendenti pubblici fa infuriare i liberi professionisti... Agli italiani servirebbe una sorta di decoder in modo da posizionarsi sulla giusta lunghezza d'onda e sentire, dal politico di turno, ciò che di sensato dice per il proprio target.

Ma poi ci sono i social e sul web non c'è decoder che tenga. E qui, anche per i politici, gli scivoloni sono sempre dietro l'angolo. Prendiamo Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. L'altra settimana è stata a Pomaria e si è fatta fotografare in un meleto. Questo il suo post: "Una mela italiana al giorno toglie il frutto straniero di torno". Il vecchio adagio riadattato in salsa autarchica ha colpito al cuore - pardon alla pancia - il popolo italico: il "pomo di Giorgia", fino a ieri, aveva collezionato oltre 13mila reazioni, 2500 condivisioni e più di 750 commenti. Ecco, i commenti. Ovviamente ce ne sono tanti di apprezzamento, qualche leone da tastiera che offende gratuitamente la politica, e poi chi fa notare come la mela sia il frutto italiano più esportato nel mondo e la posizione della Meloni sia un tantino anacronistica. Se fosse stato attivo i frutticoltori della Val di Non e gli importatori ortofrutticoli avrebbero switchato volentieri il loro "decoder politico".

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