L'«effetto serra» della «net-house» Arrigoni

Il gruppo comasco presenta la nuova struttura per le colture protette

L'«effetto serra» della «net-house» Arrigoni
C’è un’alternativa alle serre per la protezione dagli insetti. Sono le “net-house” e le ha portate a Eima, il salone internazionale delle macchine per l’agricoltura e il giardinaggio terminato ieri a Bologna, il gruppo Arrigoni.
Con oltre 50 anni di esperienza nel settore degli schermi protettivi e tre unità produttive, il gruppo comasco ha una capacità produttiva di tessuti a rete superiore alle seimila tonnellate l’anno ed è leader europeo nelle applicazioni tessili tecniche per l’agricoltura.



Alla base di tutto c’è l’idea, l’intuizione. Da lì parte il progetto, dopodiché l’azienda produce e distribuisce agrotessili innovativi per un migliore controllo climatico e una produzione più sana e sicura ma, anche, altri tessuti outdoor per usi tecnici e/o ambientali. E’ il processo che ha portato alla creazione delle net-house, strutture colturali innovative che si presentano come il giusto compromesso tra pieno campo e produzione in serra.
“A causa del virus New Delhi, non è possibile coltivare zucchino in pieno campo senza protezioni dagli insetti, in particolare da afidi, mosca bianca e tripidi – spiega Giuseppe Netti, agronomo di Arrigoni - Si può, quindi, scegliere la coltivazione in serre con film plastico e con schermi anti-insetto di gamma Air Plus a chiusura laterale in autunno, inverno e primavera. Lo svantaggio, però, è che in alcune zone climatiche mediterranee, le giornate soleggiate di primavera e autunno possono già alzare troppo le temperature all’interno delle serre. Quindi, non solo nel periodo estivo, si può pensare alla coltivazione in strutture leggere, coperte interamente con schermi antinsetto. In questo caso, peraltro, grazie al clima favorevole che si crea sotto la struttura, è possibile coltivare in un ambiente protetto senza alterare troppo le temperature. Nel periodo autunnale, poi, il microclima resta favorevole, sicuramente più che in pieno campo”.
Oltre alla possibilità di produrre in totale assenza di insetti, le piante risultano più vigorose e più resistenti a determinati patogeni, mentre l’ambiente più secco, con minore umidità relativa, contrasta lo sviluppo di malattie fungine. Altri vantaggi delle net-house riguardano la possibilità di avviare produzioni biologiche e a basso impatto ambientale; la migliore produttività grazie al microclima più idoneo rispetto alle serre; il risparmio idrico dovuto alla minore evapotraspirazione. Oltre, ovviamente, ai costi di installazione decisamente inferiori rispetto a una struttura in ferro con film plastici.

Recentemente Arrigoni, attraverso la sua “sister company” Sachim, è stata premiata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, “per gli ottimi risultati raggiunti nel campo della ricerca e dell'innovazione. Per l’amministratore delegato Paolo Arrigoni una grande soddisfazione “perché vediamo riconosciuto il nostro impegno nell’offrire soluzioni ad alto valore aggiunto nel settore degli agrotessili. Al tempo stesso, però, è uno stimolo per continuare a proporci come partner affidabili dei professionisti dell’agricoltura”.



In questi giorni è stato pubblicato online il nuovo sito internet dell’azienda, all’interno del quale le due sezioni “Agrotextiles” e “Techtextiles” guidano l’utente alla scoperta delle due famiglie applicative. Due inedite sezioni, ricche di informazioni applicative e colturali, introducono alla conoscenza degli innovativi schermi tessili Arrigoni e indicano soluzioni pratiche per la gestione professionale di ciascuna coltura. Con approfondimenti tecnici forniti direttamente dagli agronomi Arrigoni.

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