Mercati, un'estate di San Martino anomala

Il caldo frena agrumi e mele, prezzi su per zucchine, carciofi, melanzane

Mercati, un'estate di San Martino anomala
Il mix di maltempo e temperature miti si ripercuote sulle produzioni ortofrutticole e sulle contrattazioni nei Mercati all’ingrosso, dove le performance sono sensibilmente diverse tra referenze ma anche tra aree geografiche. Agrumi e mele senza smalto; carciofi, melanzane e soprattutto zucchine in rampa di lancio, con prezzi in rialzo, dopo i fenomeni climatici estremi che ne hanno ridotto la disponibilità. Questa la sintesi che emerge dalla dichiarazione dei grossisti interpellati da Italiafruit News.

“Il caldo non fa bene per niente alle contrattazioni”, dice dall’Ortomercato di Milano, Salvatore Musso. “Questa estate di San Martino sembra non finire mai e di conseguenza alcune produzioni che dovrebbero essere sparite dalla circolazione sono ancora presenti mentre altre come gli agrumi, che normalmente a metà ottobre sono nel pieno della stagione, soffrono: qualità modesta, vendite contenute”. “La zucchina che in questo periodo normalmente è abbondantemente disponibile - aggiunge il grossista - nelle ultime due settimane è quasi introvabile. E i prezzi volano: 2-3 euro e anche più”.

A Firenze, Aurelio Baccini nota “un minimo di ripresa rispetto al trimestre agosto-ottobre anche se in generale - aggiunge l'imprenditore toscano - l’offerta supera la domanda. Fa eccezione la zucchina, che accusa un ritardo dei trapianti e risente delle temperature superiori alla media; volumi carenti anche per melanzane e peperoni, ma la richiesta non è altrettanto vivace”.



Parla di “luci ed ombre” e “andamento delle vendite isterico” l’imprenditore Riccardo Pompei, che fa il punto dal Car di Roma. “Vanno bene carciofi, zucchine, melanzane, in rialzo. Il carciofo Violetto Puglia si è apprezzato del 30% in una settimana, mentre si affaccia il prodotto sardo. La zucchina viene acquistata in Mercato a 2 euro franco partenza e venduta anche a 2,50-3 euro. La melanzana spunta 1,50-1,80. Listini generosi pure per i fagiolini italiani: da 3,50 a 4,50 euro il chilo circa”. 

“In crisi gli agrumi - prosegue Pompei - sebbene la situazione sia diversificata: benino i limoni, piuttosto male le arance, clementine quasi paralizzate. Si nota un risveglio per l’uva di qualità di Sicilia e Puglia, alle ultime battute; ok le castagne di lusso, in vendita a 5-6 euro. S’è affacciata sul mercato, inoltre, la cipolla di Tropea”. 

“In questo periodo dell'anno solitamente lavoriamo il pomodoro della Sicilia - aggiunge Pompei - invece è ancora disponibile il prodotto laziale che si fa preferire. Male il kaki, meglio il kako-mela. Mele e kiwi nel complesso al palo. Ma il prodotto di qualità tiene: il kiwi di pezzatura 27 è commercializzato a 1,30-1,40 euro”.

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