Specializzazione, ottimismo e un paio di idee rivoluzionarie

Al convegno Andmi, Granata e Dichgans hanno spronato i Mercati a cambiare pelle

Specializzazione, ottimismo e un paio di idee rivoluzionarie
Nuove idee e proposte per rilanciare un settore strategico, ma in difficoltà, della filiera, sono emerse dal convegno “Mercati all’ingrosso e centri agroalimentari: criticità e prospettive di sviluppo”, organizzato dall’Associazione nazionale direttori mercati all’ingrosso in collaborazione con Camera di commercio di Bolzano e Interpoma che, venerdì nel quartiere fieristico del capoluogo altoatesino, ha idealmente segnato l’inizio di un percorso comune con l’Unione dei Mercati della Germania (sopra la firma dell'accordo).

Tra le relazioni più incisive, quelle di Gerhard Dichgans, direttore Vog e Luca Granata, direttore generale di Opera. Questi ha sottolineato, tra gli elementi critici, la riduzione tendenziale dei volumi gestiti, l’interesse limitato per le innovazioni di prodotto e il pessimismo diffuso. Ecco allora che per puntare in alto bisogna, ha aggiunto Granata, “cooperare tra Mercati, specializzarsi, innovare, riposizionarsi nel ruolo e nell’immagine”. Innovare sì, ma come? "Pensando a nuove attività e nuovi servizi, producendo e distribuendo frutta fresh-cut e trasformati a base di frutta, valutando l'opportunità di uscire dalle piattaforme con il franchising al dettaglio, cavalcando e-commerce e consegna a domicilio".
E siccome anche la forma conta, Granata ha suggerito un cambio di nome: “Potreste puntare su Distribuzione ortofrutticola specializzata, Dos, e abbandonare Normal Trade o Mercati tradizionali”. Opera è presente in 88 Mercati italiani e serve 380 grossisti; il canale vale il 23% delle vendite complessive.

Nel suo intervento Dichgans ha ricordato che dai Mercati transita il 60% dell’ortofrutta commercializzata in Italia e approfondito i contenuti del progetto "Maestri della Frutta", lanciato nel 2013 insieme a Dole e Valfrutta, capace di coinvolgere 16 Mercati e oltre 30 operatori partner puntando su un poker di elementi caratterizzanti: gamma completa di prodotti ortofrutticoli offerti,, centralità del rapporto umano con lo sviluppo della figura dell’"area manager”, uso di strumenti informativi ad hoc, attività di marketing innovative. 

“Il grossista, attraverso il contatto diretto con il dettagliante sa prima e meglio di tutti come sta andando un prodotto e permette di profilarsi correttamente nella competizione con il retail moderno” ha spiegato Dichgans. Anche per l’esponente di Vog il pianeta ingrosso ha bisogno di specializzarsi e di non piangere sul latte versato. In linea con quanto avvenuto in Spagna, “dove la fase di assestamento è alle spalle e sono maggiormente ottimisti, più proiettati verso il futuro”.

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