Cimice asiatica, il Veneto tenta la carta della prevenzione

Domani un confronto alla Camera di commercio di Verona

Cimice asiatica, il Veneto tenta la carta della prevenzione
Nell'ultima estate, la cimice asiatica ha provocato danni consistenti agli agricoltori di Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto. Ed è proprio quest'ultima regione che ha registrato i maggiori problemi. Le rilevazioni sul territorio di Coldiretti Veneto, infatti, segnano perdite nella media del 40% per la soia, del 30% per l’orticoltura. Le punte massime riguardano il pero con percentuali fino all’80%; melo, pesche e nettarine contano perdite di raccolto attestate intorno al 40% e al 35% per il kiwi. 

L'attenzione in regione è massima. Per questo domani a Verona si terrà il convegno “La cimice asiatica e le produzioni agricole: aggiornamenti sulla ricerca e sulla difesa", organizzato dalla Camera di commercio locale nell’auditorium Domus Mercatorum.



"In attesa che si sperimenti l'antagonista naturale Samurai Wasp, l’unico sistema per fermarla è la prevenzione", spiega Claudio Valente, componente di Giunta della Camera di commercio di Verona. "Proponiamo il tema della cimice asiatica - ha aggiunto Cesare Venerisegretario generale dell’ente - che ha risvolti economici importanti sul reddito delle aziende agricole, analogamente a quello della Drosophila che sta mettendo in grave difficoltà la cerasicoltura”. 

Al convegno, che inizierà alle ore 9, presenzierà Gianluca Fregolent, direttore regionale del settore Agroambiente, caccia e pesca, ed è stato invitato Giuseppe Pan, l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca.

L'importanza della prevenzione è stata trattata anche il 23 novembre scorso a Bussolengo, sempre nel Veronese, dove il Comune e il Mercato ortofrutticolo locale hanno promosso la 26esima edizione del "Convegno Actinidia" e discusso sui metodi per contenere l'invasione dell'insetto negli impianti veneti.

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