«Alleanza multiprodotto per conquistare la Cina»

Fanelli: le filiere di uva, mele e pere facciano sistema e spronino la politica

«Alleanza multiprodotto per conquistare la Cina»
Fare sistema "trasversalmente" per conquistare la Cina. Mettendo insieme le filiere dei prodotti export oriented in “lista d’attesa” (mele, pere e uva) nell’ottica di presentarsi compatti ma, anche, di sensibilizzare la politica nazionale. E' la ricetta di Donato Fanelli, dallo scorso giugno coordinatore del comitato uva da tavola dell'Organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia dopo aver letto la notizia dell’apertura ufficiale di Pechino agli acini coltivati in Spagna

“Al primo punto del mio mandato - spiega a Italiafruit News l'imprenditore pugliese - ho messo l’impegno per smuovere le acque e proporsi nei principali Paesi dove ancora non possiamo esportare, a partire proprio dalla Cina, che il più grande consumatore mondiale di ortofrutta e rappresenta una formidabile opportunità per la nostra uva. Dobbiamo fare squadra nel senso più ampio del termine coinvolgendo anche le filiere delle mele e delle pere, perché se ognuno va per la propria strada non ce la facciamo: serve un’azione congiunta tra i rappresentanti dei prodotti più vocati all'export, unendo Nord e Sud del Paese, lavorando per coinvolgere e spronare i nostri referenti governativi. Alla prossima riunione del Comitato, in programma a gennaio, sarà invitato anche Cso Italy, terminale importante nell’export”. 


Fanelli (a sinistra) con il presidente dell'Oi Nazario Battelli

“L’ambasciata italiana in Cina - aggiunge Fanelli - è molto operosa. Dobbiamo sollecitare chi fa politica nel nostro Paese: si parla tanto di valorizzare il Made in Italy ma finora si è pensato più a bloccare le frontiere che a conquistare nuovi spazi. Così non va, rischiamo di morire di asfissia. Prendiamo esempio dalla Spagna che, pur disponendo di una superficie produttiva inferiore a quella italiana, comanda di fatto il mercato. Loro il sistema Paese lo hanno sviluppato, hanno le loro portaerei a disposizione delle imprese. Noi non ancora: diamoci da fare”. 

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