La strana stagione delle cipolle gialle italiane

Marmocchi: «Volumi dimezzati, ma il prezzo non premia»

La strana stagione delle cipolle gialle italiane
Per le cipolle gialle italiane questa è la stagione delle contraddizioni. Almeno nella grande distribuzione organizzata nazionale. Così Davide Marmocchi, titolare della Marmocchi Angiolino - azienda di Argenta (tra Ferrara e Bologna) che lavora, confeziona e commercializza patate e cipolle – descrive una campagna fuori dalla norma.

“Abbiamo poco prodotto in tutta Europa, quasi la metà, la domanda è forte ma in Gdo è difficile spuntare prezzi adeguati perché non accetta simili rincari, forse a causa dell'indice negativo nel reparto ortofrutta – spiega l’imprenditore bolognese – Le cose vanno meglio nei mercati, che riconoscono maggiore valore al prodotto”.

Il rischio è che si ricorra all’Oltremare, in particolare cipolle bianche dall’India e dal Messico. “Quest’anno c'è un vero e proprio vuoto d’offerta – aggiunge Marmocchi - ecco perché Francia, Germania, Olanda offrono cipolle gialle a prezzi 5-7 volte superiori a quelli dell'anno scorso”.



“Insomma - osserva - non ricordo di avere mai avuto prezzi così alti che, però, rischiano di essere ugualmente bassi perché manca il prodotto. Ad esempio, le cipolle francesi di calibro 7-9 possono spuntare fino a 0,49 euro (0,06 sono di trasporto franco partenza, ndr) quando l’anno scorso si fermavano a 0,10”.

Per quanto riguarda le patate, invece, la situazione è più tranquilla. “Fino a pochi giorni fa le temperature non sono state adatte al consumo, eppure le patate si vendono – continua Marmocchi – In questo caso abbiamo il 20%-30% in meno, cui vanno sommati gli scarti a causa della prolungata stagione estiva, soprattutto al Nord Europa. Se le patate sono soggette alla macchia nera, o black spot, le cipolle hanno problemi di calibro”.

“A fine novembre – conclude Marmocchi – rispetto all'andamento consueto le giacenze erano dimezzate”.

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