Clementine italiane, pericolo «mal d'acqua»

Agrumicoltori in allarme: la fisiopatia rischia di diffondersi con nuove piogge

Clementine italiane, pericolo «mal d'acqua»
Il Sud della nostra penisola si è lasciato alle spalle un mese di novembre con condizioni climatiche piovose e umide che hanno provocato problematiche di mal d'acqua sulle varietà medio-precoci di clementine, le cui raccolte stanno volgendo al termine. Ancora non si segnalano danni sulla Comune. Gli agrumicoltori italiani confidano quindi nel bel tempo, per evitare di incrementare gli scarti dopo un primo quarto di stagione non esaltante.

"Il mal d'acqua - spiega l'imprenditore Michele Campobasso, responsabile dell'azienda agricola Francesco Campobasso di Palagiano (Taranto) - è una fisiopatia dell’epicarpo dei frutti, determinata dall’imbibizione d’acqua. Gli agrumi risultano quindi indeboliti e facilmente attaccabili da agenti patogeni come muffe”. 

Nel caso di nuove piogge, in pratica, l'incidenza del mal d'acqua potrebbe aumentare ed avere ripercussioni anche sulla campagna della clementina Comune. Per limitarne l'insorgenza, l'azienda guidata da Michele Campobasso sta adottando pratiche agronomiche mirate alla sanificazione dei frutti e a preservare la loro qualità. 



"Noi crediamo che il concetto della qualità debba essere visto a 360 gradi - precisa l'imprenditore - e non solo per quello che l'occhio vede, quindi la pezzatura. Produrre e commercializzare clementine di altissima qualità, come fa la nostra azienda dal 1981, significa offrire caratteristiche organolettiche eccelse (ad esempio: un contenuto zuccherino equilibrato dalla giusta acidità) e garantire al consumatore un frutto salubre con una elevata shelf-life".

"A questo proposito, infatti, non utilizziamo cere di rivestimento additivate con antimuffa. Bensì cerchiamo di ottenere già in campo un frutto più resistente, integrando il più possibile l’uso di prodotti biologici al fine di ridurre al minimo i residui nel prodotto finale. La qualità, in sostanza, è tutto il lavoro che si nasconde dietro a un prodotto", conclude Campobasso.



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