Clementine, selezione e qualità per battere i prezzi bassi

Il punto da Puglia e Basilicata. Biologico nicchia che cresce

Clementine, selezione e qualità per battere i prezzi bassi
La campagna clementine ha avuto una partenza poco esaltante e ora che è entrata nel vivo non mancano criticità: consumi e prezzi non entusiasmano, la tenuta degli agrumi è difficile, la pressione del prodotto spagnolo si fa sentire. Questo il quadro che tracciano i produttori della Basilicata.



Gianfranco Romano, presidente del Consorzio “La terra degli Ori” di Metaponto, nonché presidente della Coldiretti provinciale di Matera, fa il punto con Italiafruit News. “Siamo agricoltori da tre generazioni, coltiviamo diversi agrumi e dal 2015 produciamo anche le clementine. Abbiamo un’estensione di 40 ettari e una produzione a regime che arriva a circa mille tonnellate. I prezzi di vendita hanno registrato un’innegabile flessione: 0,20 euro in campagna. La forte umidità favorita dalle alte temperature di novembre ha reso difficile la vita a scaffale per le clementine. Noi ci difendiamo con le vendite on-line, poi abbiamo investito in packaging sempre più accattivanti, sperimentiamo nuove tecniche di marketing. Il nostro punto di forza è la selezione del frutto e la vendita del prodotto con foglia. L'export dà soddisfazione – aggiunge l’imprenditore materano - Certo, i nostri sono ancora piccoli volumi, ma ci rivolgiamo a Paesi importanti come la Francia, la Spagna e la Svizzera”.



Dalle coltivazioni tradizionali al biologico, il passo è tutt’altro che breve. A fare la differenza sono i costi di produzione, molto più elevati, e il fatto che i consumatori non attribuiscono un valore aggiunto importante agli agrumi bio.
A Nova Siri, sempre in Basilicata, sul litorale jonico a tre chilometri dalla Calabria, un giovane imprenditore agricolo, Fedele Cirillo, ha deciso di investire in biologico. "La mia è un’azienda 100% bio, quaranta ettari di estensione complessiva - illustra a Italiafruit - sei ettari sono destinati alla produzione di clementine, quattro ettari a quella dei limoni e dieci sono aranceti. Pur non vendendo sulla pianta e non avendo magazzini per la trasformazione e conservazione, diversamente da molti dei miei colleghi, riesco a piazzare bene i miei prodotti attraverso l’Op Agricola Felice, con sede a Tursi (Matera)".



Dopo gli studi alla Bocconi, dove ha concluso il suo percorso di studi in economia delle istituzioni e dei mercati finanziari, Cirillo è tornato in Basilicata dove ha scommesso sul biologico. “Coniugando la pluriennale esperienza nella coltivazione della terra ereditata da mio nonno, la mia personale attenzione è rivolta alle moderne tecnologie ed innovazioni. L’azienda - ha concluso il giovane imprenditore - coltiva secondo i metodi dell’agricoltura biologica, nel pieno rispetto della qualità del prodotto e della salute del consumatore. Il biologico, a mio avviso, rimane pur sempre una sfida, qualcosa in cui cimentarsi ogni giorno con la stessa determinazione”.



Anche Coldiretti Taranto commenta la campagna clementine dell’arco jonico.
“L’andamento climatico ormai assolutamente anomalo e imprevedibile, con temperature sempre troppo alte rispetto alle medie stagionali e repentini eventi estremi, ha portato alla maturazione degli agrumi all’interno, mentre la buccia è rimasta verde, ritardando di molto la raccolta delle varietà precoci che si sono sovrapposte alle varietà pronte nelle settimane successive. A causa dell’andamento di mercato al ribasso, molti agricoltori hanno deciso di non raccogliere", sottolinea il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, lancia un vero e proprio allarme.
Mentre il presidente di Coldiretti Massafra, Floriano Convertino, punta il dito contro i prezzi bassi: "I prezzi delle clementine tarantine sono ridotti ai minimi termini - rileva - solo 35 centesimi il chilo per il prodotto già raccolto, che scendono fino a 15 centesimi per l’acquisto in blocco in campo”.

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