Mercato all'ingrosso della Sardegna, più spazi e logistica

Mercato all'ingrosso della Sardegna, più spazi e logistica
Il Mercato agroalimentare all’ingrosso della Sardegna progetta il suo futuro e investe in un piano di ampliamento dei servizi offerti e della gamma di prodotti freschi e trasformati. Obiettivo finale è proporsi come piattaforma logistica regionale per le imprese che operano nel settore agroalimentare e ortofrutticolo in particolare. Del programma si è parlato nei giorni scorsi, nella sede del mercato, alla periferia di Sestu (Ca), durante l’incontro tra il direttore della struttura Giorgio Licheri, il presidente di Italmercati e direttore del Car (Centro agroalimentare) di Roma, Fabio Massimo Pallottini, e Giuseppe Concas, presidente dell’ente gestore del mercato isolano Coagri Sardegna. 

"Il mercato agroalimentare della Sardegna, a quasi 12 anni dalla sua inaugurazione, sta mettendo in campo un progetto in collaborazione con i più grandi mercati italiani con i quali da oltre due anni condivide azioni e strategie a livello nazionale ed europeo - spiega Licheri al notiziario Chartabianca - l’incontro con il presidente Italmercati Pallottini è stato interessante e propositivo e il prossimo passo vedrà l’elaborazione di un progetto di massima del piano di sviluppo con la raccolta di manifestazioni di interesse da parte di imprenditori e investitori nel settore ittico, carni, beverage, formaggi e logistica: è prevista la realizzazione di nuovi volumi per circa 25mila metri quadrati per ottimizzare l’attività di vendita e logistica delle produzioni sarde".

Sulla stessa linea anche il presidente di Italmercati e direttore del Car di Roma, Pallottini. “Ho voluto offrire al presidente e al direttore generale del mercato agroalimentare della Sardegna tutta la disponibilità del nostro sistema Italiano e delle realtà specializzate, anche professionali, che collaborano con noi per sviluppare un'idea originale che si possa efficacemente integrare con il mercato esistente - dice Pallottini a Chartabianca - secondo me è possibile perché ci sono ottimi presupposti. Abbiamo fatto una prima chiacchierata e ne seguiranno altre - precisa - quindi complimenti a loro perché mettono sul tavolo un'iniziativa molto ambiziosa”. 

L’incontro con il mercato di Sestu, spiega Pallottini, fa parte anche degli approfondimenti tematici che Italmercati fa con gli operatori, in questo caso della Sardegna "per uno scambio di opinioni e valutazioni sui problemi del settore - sottolinea - in questa occasione abbiamo avuto modo di approfondire e conoscere meglio anche il progetto di sviluppo dell'agromercato della Sardegna che ritengo, come presidente nazionale di questa rete, importante perché dimostra la vitalità e il dinamismo che il mondo dei mercati ancora oggi sta esprimendo".

Secondo Pallottini "il momento del settore non è dei migliori perché non è brillante il trend dei consumi degli italiani - dice - i mercati risentono di questo aspetto come di quello stagionale che non favorisce il consumo di certi prodotti. Più in generale vedo, però, che il settore ha deciso di rimboccarsi le maniche e mettere in campo progetti importanti, oltre quello di Cagliari, c'è quello del nuovo mercato di Milano e di Firenze, oltre al progetto di sviluppo che riguarda Roma: da questo punto di vista siamo ottimisti - conclude Pallottini - occorre, però, proseguire su questa strada e accompagnare nel modo migliore le opportunità che il ciclo economico ci può offrire nei prossimi mesi”.

Nel mercato agroalimentare di Sestu, aperto nel 2007, operano 72 imprese (erano 62 nel 2007) e il fatturato complessivo (2016) è di circa 150 milioni di euro. I mesi più importanti delle vendite sono sempre più quelli relativi alla stagione estiva (da aprile a ottobre) a testimoniare che la domanda è trainata dal turismo. Sulla base di questi dati si stima che grazie al mercato di Sestu transiti circa il 40% dell’ortofrutta consumata in Sardegna. Il numero di agricoltori sardi che conferiscono merci al mercato è di circa 800; i clienti sono fidelizzati e su circa 1.100 con partita Iva, il 30% frequenta giornalmente il mercato, un altro 60% lo frequenta 2 o 3 volte la settimana. 

Il numero di accessi giornalieri è in media di 550 aziende provenienti da tutta la Sardegna, comprese le province di Sassari, Oristano e Nuoro; inoltre un numero significativo di clienti (circa 150) acquistano la merce per telefono e ricevono la merce direttamente nel punto vendita. Anche la distribuzione organizzata regionale è presente come acquirente al mercato.

Il mercato fa parte dal 2016 della rete di imprese “Italmercati” che vede impegnate le strutture di Milano, Torino, Genova, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Sestu-Cagliari.