Spagna, gli agrumicoltori piangono

Mercato bloccato e prezzi bassi. Fondi straordinari dal ministero

Spagna, gli agrumicoltori piangono
La Spagna sta facendo i conti con una campagna agrumicola dai contorni piuttosto difficili. Il mondo produttivo denuncia la pressione africana e un calo dei prezzi, tanto che c'è chi ha lasciato gli agrumi sulla pianta. Casi limite che però rendono l'idea del mercato e le istituzioni spagnole non sono state con le mani in mano: il Fondo spagnolo di garanzia agraria ha disposto fondi per il ritiro di 50mila tonnellate di agrumi (30mila di arance e 20mila tra clementine e mandarini) per la trasformazione in succhi destinati alla distribuzione gratuita.

La misura arriva dopo che a fine dicembre il ministero dell'Agricoltura spagnolo aveva anticipato questa sua decisione per sostenere i produttori nella "difficile situazione che sta attraversando il settore". Fonti ministeriali hanno detto che il valore di questi ritiri potrebbe superare i 12,5 milioni di euro.

Arance Sudafrica

Nella Comunità Valenciana, intanto, sta per terminare la prima parte della campagna agrumicola, con le naveline e le clementine. Per il momento, riporta la stampa specializzata spagnola, il mercato degli agrumi è ancora bloccato, con prezzi molto bassi. Per la seconda parte della stagione si prevede un aumento delle quotazioni, come osserva Carles Peris, leader dell'Unió de Llauradors a Ramaders. L'organizzazione professionale agricola, intanto, denuncia la presenza di agrumi sudafricani, a metà gennaio, sugli scaffali di una grande catena di supermercati spagnoli. "E' moralmente ed eticamente riprovevole che in questa fase della campagna nei supermercati ci siano agrumi provenienti da Paesi terzi, come nel caso dell'arancia del Sud Africa", rimarca l'Uniò, spiegando che nell'areale di Valencia si stimano perdite per 134 milioni di euro in campo agrumicolo.

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