Egitto, un piano faraonico per coltivare ortaggi in serra

Spagnoli e cinesi ci scommettono: 14.300 ettari per 1,5 milioni di tonnellate di verdure

Egitto, un piano faraonico per coltivare ortaggi in serra
Un progetto faraonico... E non solo perché sarà realizzato in Egitto. Al momento siamo nella fase degli annunci, ma è stato il presidente Abdel Fattah al-Sisi in persona a dare il la a un progetto nel governatorato di Sharqiya che conterà 7.100 serre per 14.300 ettari dedicati alla coltivazione degli ortaggi. "Abbiamo parlato due anni fa della creazione di 100.000 serre e il lavoro continua perché questi progetti rendono la gente orgogliosa", ha affermato Sisi.

Il progetto - come riportano le agenzie di stampa egiziane - vede l'impegno di investitori spagnoli e cinesi, ed è portato avanti dalla National Company for Protective Cultivations.



Secondo il Ceo di questa società pubblica, il generale Mohamed Abdel-Hai, il progetto fornirà non meno di 75.000 posti di lavoro, mentre razionalizzerà l'uso di acqua per l'irrigazione di circa l'80% e aumenterà la produzione di quattro volte. Con queste serre si riusciranno a produrre circa 1,5 milioni di tonnellate di verdura all'anno. Per Abdel-Hai, gli impianti serricoli non solo contribuiranno a risparmiare l'acqua, ma agevoleranno lo sviluppo della produzione biologica nel Paese.



Durante la cerimonia di inaugurazione del progetto, il presidente al-Sisi ha detto che sono in corso i lavori per istituire la più grande coltivazioni di datteri al mondo su un'area di circa 10mila ettari, dove saranno messe a dimora 2,5 milioni di palme.

Tra le colture ortofrutticole più coltivate in Egitto ci sono cipolle, melanzane, cetrioli, aglio, mango, uva e guava. In chiave export - da gennaio a novembre 2018 l'Egitto ha esportato 4,4 milioni di tonnellate di prodotti agricoli - vanno molto forte agrumi e patate.

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