Produzione europea di pomodoro da mensa: previsto lieve calo

Ma le rese, da qui al 2030, aumenteranno grazie alle serre tecnologiche

Produzione europea di pomodoro da mensa: previsto lieve calo
Da qui al 2030, la produzione di pomodoro da mensa in Europa dovrebbe subire una leggera battuta d'arresto. Lo sostiene la Commissione europea che, all'interno del "Rapporto sulle prospettive agricole dell'Ue per il periodo 2018-2030", prevede non solo una contrazione del 3% della raccolta a 6,7 milioni di tonnellate (200mila in meno rispetto a oggi), ma anche una riduzione dei livelli medi di consumo fino a 13,6 kg pro-capite, rispetto agli attuali 14,5 kg pro-capite. 
 
Nonostante la diminuzione dei volumi, la Commissione Ue si aspetta che le rese medie possano incrementare sulla spinta dell'introduzione dell'illuminazione artificiale nelle serre e dell'allungamento della campagna nei principali Paesi produttori.

Lo studio segnala un andamento crescente anche per l'esportazione fuori dal Continente: nel 2030, secondo la Commissione Ue, si dovrebbero toccare le 200mila tonnellate, l'1,6% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni. 



Per l'importazione dai Paesi terzi si prevede invece un tasso annuale di crescita dello 0,4%, legato soprattutto allo sviluppo della capacità produttiva di Marocco e Turchia. La Federazione spagnola dei produttori e degli esportatori di frutta e verdura (Fepex) considera però questa stima "molto prudente", tenendo conto delle ampie differenze che sono presenti tra le normative (lavorative e fitosanitarie) dell'Ue e quelle di Marocco e Turchia. 

"La relazione della Commissione - sottolinea Fepex - non valuta l'impatto che l'incremento delle importazioni dai Paesi terzi potrebbe avere sugli Stati membri meridionali, vista la coincidenza dei programmi di produzione".

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