Agroalimentare e Op, se ne parla ai Georgofili

Agroalimentare e Op, se ne parla ai Georgofili
Venerdì 22 febbraio si svolgerà nella sede dell’Accademia dei Georgofili una giornata di studio su “Cooperazione e coordinamento della filiera agroalimentare: lo strumento delle organizzazioni di produttori”, organizzata dai Georgofili con Centro Studi Gaia, Crea, Rete Rurale Nazionale e Agrinsieme.
I lavori inizieranno alle 9.15 con i saluti del presidente dei Georgofili, Massimo Vincenzini (nella foto), e proseguiranno fino alle 17.30, con le conclusioni di Alessandra Pesce, sottosegretario Mipaaft.

Il filo conduttore della giornata di studio è in che modo nuove forme di cooperazione tra imprese e loro aggregazioni, e in particolare le Organizzazioni di produttori (Op) di nuova generazione, possono contribuire a migliorare l’organizzazione delle filiere. L’incontro vuole essere un momento di riflessione comune tra mondo della ricerca, imprese, policy makers ed elaborazione scientifica per analizzare le principali problematiche che interessano le Op nei vari comparti produttivi, alla luce dei più recenti studi di economia dell’organizzazione e neo-istituzionale.

Fronteggiare nuove sfide competitive
significa misurarsi con il miglioramento della qualità delle produzioni e della loro tracciabilità, introdurre innovazioni tecnologiche in campo e nei processi di trasformazione, interagire con nuovi sistemi digitali e infrastrutture per la distribuzione, dotarsi degli strumenti per gestire e interpretare la massa di dati relativa alla filiera per gestire l’offerta e mitigare gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi. Ciò significa farsi carico di nuovi rischi e margini di incertezza che vanno ad aumentare i costi ed erodere i redditi. La struttura delle imprese coinvolte nella filiera agroalimentare richiede quasi sempre che ciascuna di queste tipologie di azioni sia intrapresa attraverso qualche forma di cooperazione tra più imprese o loro aggregazioni, tali da assicurare anche un buon livello di coordinamento della filiera.

Ecco perché nella Pac il buon funzionamento della filiera e, in questa, il miglioramento della posizione delle imprese agricole, si ripropone come “obiettivo specifico” anche nel periodo di programmazione post 2020. Tra gli strumenti per il coordinamento della filiera, le organizzazioni di produttori mantengono un ruolo centrale e per molti aspetti rinnovato, tale da prefigurare l’avvio di una nuova generazione di Op in tutti i comparti produttivi, anche se queste hanno trovato applicazione e dato risultati molto differenziati nei diversi Stati membri. La Pac si sta dotando anche di strumenti per l’eliminazione delle pratiche sleali nei rapporti contrattuali tra gli operatori della filiera, il miglioramento della trasparenza del mercato e la gestione del rischio, che costituisco il nuovo quadro di regole a supporto delle imprese e delle Op.

 
Fonte: Accademia dei Georgofili