Un mercato degli ortaggi in chiaroscuro

Ismea: bene carote, radicchi e finocchi. Continuano le difficoltà per i cavoli e i prodotti di serra

Un mercato degli ortaggi in chiaroscuro
Ismea fa il punto sul mercato degli ortaggi, rilevando - per la scorsa settimana - un aumento delle quotazioni per carote, cipolle, finocchi, indivia, patate, radicchio e cetrioli. "Per questi prodotti gli scambi sono avvenuti a ritmi vivaci - sottolinea l'istituto - grazie ad un rinnovato interesse da parte della domanda rispetto ad un'offerta stabile. Mercato lento invece per cavolfiori, lattughe, spinaci e per i prodotti di serra (melanzane, peperoni, pomodori e zucchine) a causa di una domanda meno propensa all'acquisto". 

Per i cavolfiori è stata una settimana difficile, con una riduzione delle quotazioni a causa dei maggiori volumi immessi nei circuiti commerciali e non bilanciati da adeguati consumi. I maggiori cali - si legge nel report Ismea - si sono avuti sulle piazze di Roma (-28,6%) e Brindisi (-10,9%). Per i finocchi l'aumento dei prezzi ha interessato principalmente le piazze pugliesi e calabresi, dove l'offerta è risultata inferiore alle richieste della domanda. Stabile invece il mercato nelle piazze campane grazie ad un generale equilibrio tra domanda ed offerta.



Sul fronte dei carciofi si è registrato l'avvio della campagna di commercializzazione del romanesco di origine salernitana. "La limitata offerta, dal profilo qualitativo non ancora ottimale, ha suscitato un discreto interesse da parte della domanda ed i prezzi d'esordio si sono attestati su valori superiori rispetto a quelli dello scorso anno", puntualizza Ismea.



Passando alla frutta, invece, la seconda settimana di febbraio per Ismea "non ha evidenziato particolari variazioni rispetto al periodo precedente. Per pere e kiwi si è confermato più agevole il collocamento della merce dal migliore profilo qualitativo in termini di calibro, mentre per le mele si è osservato una lieve ripresa della domanda estera. Per le fragole si registra l'ingresso sui mercati delle prime quote di provenienza salernitana, con quotazioni di esordio in calo rispetto alla precedente campagna".

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