Il Brasile blocca l'accesso alle pomacee argentine

Trovate larve di carpocapsa in otto camion. Cafi: domina l'incertezza

Il Brasile blocca l'accesso alle pomacee argentine
Per motivi di sicurezza fitosanitaria il Brasile ha chiuso l'accesso a pere e mele argentine, originarie dalle due principali province di produzione: Río Negro e Neuquén. Le autorità brasiliane sono giunte a questa decisione a seguito del rinvenimento di larve di carpocapsa (Cydia pomonella) all'interno di otto camion provenienti dall'Argentina.

L'organismo argentino di sorveglianza fitosanitaria (Senasa) ha spiegato che sono già in corso le negoziazioni con il ministero brasiliano dell'Agricoltura per ripristinare quanto prima l'accesso al mercato. Non è la prima volta che il Brasile "stoppa" le pomacee fresche argentine: nel 2015, infatti, aveva sospeso l'import per diverse settimane dopo il rilevamento della tignola. 

"Abbiamo applicato - ha commentato Guillermo Ross, vicepresidente di Senasa - tutte le misure contemplate nel piano di lavoro concordato con il Brasile nel 2015. Il quale, finora, aveva generato ottimi risultati. Quest'anno, però, ci sono state intercettazioni. Stiamo quindi espandendo i controlli. Uno sforzo che stiamo intraprendendo assieme alle province e al settore privato, con cui ci siamo incontrati la settimana scorsa".

Marcelo Loyarte, direttore esecutivo della Cafi, l'associazione argentina dei frutticoltori, ha dichiarato a FreshFruitPortal.com che tra gli operatori domina l'incertezza: "Confidiamo nel processo di negoziazione con il Brasile, tenendo presente che il sistema di mitigazione del rischio ha fornito garanzie sufficienti alle importazioni". 

Secondo i dati Cafi, l'Argentina ogni anno esporta una media di 460mila tonnellate di pere (primo Paese esportatore al mondo) e di 280mila tonnellate di mele (quinto al mondo). I due prodotti sono coltivati su 50mila ettari, distribuiti per l'85% nella provincia di Río Negro e per il 15% in quella di Neuquén. La filiera delle pomacee, composta da quattromila produttori e 11 industrie di succhi, può contare su 260 strutture di confezionamento e 220 stabilimenti a temperatura controllata. 

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